Come previsto l’istituto brasiliano dei marchi registrati e dei brevetti (INPI), ha decretato che Apple non ha il diritto di esclusiva sul nome iPhone. La conferma sulle voci circolate alcuni giorni fa, arriva all’ufficializzazione della sentenza con la quale è stato decretato l’accoglimento dell’esposto di Gradiente Electronica con il quale l’azienda brasiliana reclamava il diritto di utilizzo del marchio iPhone dopo averlo registrato molti anni prima del rilascio del prodotto di Apple.
Cupertino di fronte alla commissione aveva sostenuto le sue ragioni, sottolineando che la controparte aveva sì registrato in Brasile il marchio iPhone, ma non l’ha mai usato fino al dicembre dello scorso anno (per un telefono Android), lasciando sospettare che la decisione è maturata solo quando all’orizzonte è apparsa la possibilità di monetizzare quella antica registrazione di un marchio. Ma questa tesi non è stata accolta, almeno per quel che riguarda la telefonia e l’elettronica. Infatti Apple potrà commercializzare in esclusiva prodotti di tutti i tipi con il marchio iPhone (incluse riviste, software e magliette) e potrà anche continuare a vendere iPhone, ma non avrà la possibilità di fare causa a Gradiente Electronica; anzi sarà la società brasiliana ad avere la facoltà di chiedere ad un giudice di intimare ad Apple di cessare la vendita di iPhone nel paese sudamericano.
Quel che accadrà prossimamente sembra facile da prevedere. Gradiente, che si è detta disponibile a discutere la cessione del marchio e che potrebbe ricavare molto di più da una trattativa con Apple che dalla vendita del non troppo convincente, a prima vista, iPhone-Android, andrà capire che intenzioni ha la rivale offrendo la cessione del marchio. Da parte sua Apple, come è accaduto in Cina con il marchio iPad, potrebbe trovare più conveniente chiudere la faccenda con una transazione che imbarcarsi in una causa che potrebbe avere tempi lunghissimi ed esito incerto.