C’è un trucco per iPhone che sta facendo impazzire i fan di Harry Potter: consiste praticamente nell’utilizzare Siri per “lanciare incantesimi”. Lo ha svelato l’utente @_lvpotterhead su Twitter spiegando che basta risvegliare Siri e dire “Lumos”, nominando cioè l’incantesimo che nell’universo ideato da J.K. Rowling accende un bagliore sulla punta della bacchetta, per attivare la torcia del telefono.
Siri può gestire questa operazione già da iOS 12 con il più semplice comando accendi-la-torcia ma a quanto pare di recente è stata aggiunta la variante “magica”, che secondo alcuni utenti che hanno risposto al tweet sarebbe estesa anche alla funzione opposta, ovvero allo spegni-la-torcia che nel gergo di Harry Potter si traduce con l’incantesimo “Nox”. I comandi funzionano con la lingua inglese selezionata.
Pare inoltre che questa non sia una prerogativa degli iPhone ma che sia possibile accendere e spegnere la torcia dei telefoni Android utilizzando i medesimi comandi/incantesimi con l’Assistente Google, come dimostrato dall’utente @lindseybri che ne ha condiviso il video eseguendo l’operazione dal suo Samsung S21+ (su altri telefoni pare funzioni la variante “Lumos Maxima”, che nella serie del maghetto accende una luce molto più forte, simile a un raggio solare, utilizzato per illuminare a giorno la zona circostante oppure per accecare temporaneamente un avversario, o per difendersi dalle creature magiche che temono la luce o che non tollerano i raggi del sole, come il “Tranello del Diavolo”).
Ovviamente non sono mancati i commenti scherzosi di alcuni fan della saga, che presi dall’euforia del momento hanno spiegato che dicendo “Wingardium Leviosa” (l’incantesimo che fa levitare gli oggetti) l’iPhone lo aiuta ad alzarsi dal letto quando è particolarmente assonnato, mentre “Avada Kedavra”, il terribile anatema utilizzato da Lord Voldemort per uccidere sul colpo i suoi avversari, «ancora non funziona».
Ma ci sarebbe anche un terzo incantesimo potteriano che pare funzionare: quello di appello, “Accio”, che se seguito dal nome dell’applicazione, consentirebbe di avviarla, alla stregua di quanto da anni è già possibile fare utilizzando il termine più babbano (tanto per restare nella terminologia della saga) “Apri”.