Chissà quale sarà la reazione del Presidente USA ora che è stato dichiarato pubblicamente che i tre iPhone di Trump sono spiati da Cina e Russia. Secondo l’agenzia di intelligence statunitense i governi avversari da tempo sarebbero in grado di intercettare le telefonate, i messaggi e le operazioni eseguite sui tre iPhone del presidente.
Tutto nasce da una negligenza di Trump, che da mesi rifiuterebbe i controlli di sicurezza necessari proprio ad eliminare eventuali intrusioni esterne. Secondo l’NSA questa superficialità di fronte alla sicurezza dei dispositivi in suo possesso, avrebbe di fatto permesso ai governi avversari di intercettare le comunicazioni, nonostante Trump sia stato costretto più volte a usare una rete fissa sicura.
Dei tre iPhone di Trump, due sono dispositivi sicuri con configurazione modificata dal reparto di sicurezza della Casa Bianca: Trump è stato costretto ad abbandonare il vecchio smartphone Android utilizzato per anni, fino al giorno in cui ha assunto il ruolo di presidente degli USA. Invece un terzo iPhone personale sarebbe in tutto e per tutto identico a milioni di iPhone venduti e in circolazione in tutto il mondo, quindi senza alcuna protezione e con la possibilità di installare qualsiasi applicazione di terze parti.
Il punto infatti è che iOS, sebbene sia considerato da sempre più sicuro rispetto alla piattaforma Android, non è progettato per contrastare le tecniche di intrusione a livello militare. Da tempo il presidente è stato avvisato della presenza di queste intercettazioni, ma secondo il New York Times continuerebbe comunque a ricevere chiamate.
Il presidente rifiuterebbe anche di inviare tweet o, peggio, scambiare messaggi con amici, colleghi e media, utilizzando il terzo iPhone sopracitato soprattutto «Quando non vuole che una chiamata passi attraverso il centralino della Casa Bianca e venga registrata dai suoi assistenti».
In base a quanto si apprende la Russia, ma soprattutto la Cina, sarebbero in grado da tempo di ascoltare queste conversazioni, utilizzate poi per influenzare la politica di amministrazione dei rispettivi governi. Il governo cinese in particolar modo – si legge – starebbe utilizzato le informazioni raccolte nel tentativo di alleggerire o in generale influenzare gli sviluppi sulla guerra commerciale in corso tra USA e Cina.
Sarebbe stata già in grado di stilare una lista di persone vicine al presidente, come il CEO di Blackstone Group, Stephen A. Schwarzman, e il magnate dei casinò ora in pensione, Steve Wynn, utilizzando tali contatti per guidare le decisioni future. Nello specifico la Cina starebbe fornendo informazioni a questi ed altri amici di Trump attraverso una rete di uomini d’affari e colleghi cinesi, con la speranza che alcune argomentazioni Pro-Pechino giungano alle orecchie del presidente americano.