Finora Apple si è affidata per lo più alle forniture di Samsung per gli schermi OLED destinati agli iPhone, con quantità sensibilmente inferiori realizzate da LG e anche recentemente da BOE. Quest’ultima società, il più grande costruttore di display cinese, ha avviato però un ingente piano di investimenti e trasformazione che porterà BOE a sfidare i nomi sacri dei display sud coreani, quindi Samsung e LG.
I piani in corso sono segnalati in un recente report degli analisti di UBI Research: BOE starebbe convertendo i suoi tre stabilimenti, indicati con le sigle B7, B11 e B12, per adibirli alla produzione di schermi OLED flessibili per iPhone e quindi per incrementare sensibilmente le forniture ad Apple.
Si tratta di un piano ambizioso perché permetterà a BOE di espandere notevolmente la capacità di produzione massima che attualmente è di 96.000 substrati di sesta generazione al mese, portandola fino a 144.000 substrati al mese entro la fine del 2022, stando alle dichiarazioni del CEO della società.
Gli analisti di UBI Research prevedono che BOE supererà LG per diventare il secondo più grande fornitore di schermi OLED per iPhone, come segnala The Elec. Questo anche se LG ha in cantiere un piano di espansione che lo porterà a raddoppiare la sua produzione di substrati OLED fino a 60.000 unità al mese.
Ma occorre anche rilevare che la capacità massima di produzione a cui punta BOE di 144.000 substrati OLED flessibili al mese, risulta sostanzialmente uguale a quella attuale di Samsung che è stimata in 140.000 substrati al mese. Per questa ragione si prevede che BOE e anche LG andranno a erodere gli ordinativi di Samsung per gli schermi iPhone, tenendo presente che la strategia di Apple è quella di diversificare i costruttori per ridurre rischi, dipendenza e costi.
Ma occorre anche tenere presente che nei piani di Apple sembra aumenterà il numero di dispositivi dotati di schermi OLED, inclusi futuri iPad e anche MacBook, prima del passaggio a lungo termine alla tecnologia micro LED.