Il paese al mondo dove l’iPhone 7 costa in questo momento di più è l’Ungheria, dove il modello entry level è venduto mediamente con un prezzo del 44% più rispetto allo stesso identico modello venduto negli USA. Dopo L’Ungheria, dove l’iPhone parte da 256,058.64 Ft (circa 827 euro), il record di nazioni più care tocca all’Italia e alla Norvegia.
Nel Regno Unito la Brexit rende quest’anno l’iPhone più caro di £60 rispetto allo scorso anno anche se bisogna ricordare che ora il nuovo modello parte con unità di storage da 32GB anziché i 16GB dell’anno scorso. Negli ultimi quattro anni, spiega il Telegraph in UK il prezzo era ad ogni modo rimasto stabile se non persino diminuito leggermente. Negli Stati Uniti lo stesso identico modello da 32GB è venduto 649$ (circa 578 euro) e in Canada 899$ (circa 615 euro).
Capire quanto costa effettivamente il dispositivo è complicato dalle imposte sulle vendite. I prezzi di USA e Canada non includono le tasse locali che variano da stato a stato ma ad ogni modo non arrivano mai al 22% applicato nel nostro paese. In Italia, oltre all’IVA ci sono gli “oneri di legge”, il compenso per copia privata che nel caso del modello base arriva a € 4,80. Nel caso di acquisti negli USA la tassazione varia da stato a stato. A New York si arriva all’8.875 percento ma in alcuni stati non esistono imposte sulle vendite.
Per il costo finale bisogna tenere dunque conto di tasso di cambio, imposte locali sulle vendite e altri elementi che potrebbero influenzare l’effettivo prezzo finale. I paesi dove ad ogni modo l’iPhone costa di meno sono: Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Giappone e Cina con cambiamenti lievi tra una nazione all’altra. Tutti a correre negli USA a comprare l’iPhone? Non è così semplice e potrebbe alla fine non essere così conveniente: se lo fate spedire bisogna tenere conto dei prezzi di spedizione, dell’IVA da pagare all’arrivo e di una percentuale variabile (solitamente del 3-4%) per dazi doganali di importazione. Anche acquistando direttamente all’estero, al momento dell’introduzione in Italia di merce con origine extra UE, l’importatore dovrà provvedere al pagamento di dazi (se previsti) calcolati sul “valore della transazione” (valore comprensivo delle spese di trasporto e assicurazione) e le cui aliquote variano a seconda della merce che si intende importare e l’IVA calcolata sul “valore della transazione”, aumentato dell’eventuale aliquota daziaria.
