Il caso di San Bernardino aveva dato prova delle difficoltà di sblocco dei dispositivi Apple: l’FBI riuscì a forzare la schermata di blocco di iPhone sembra solo con l’aiuto di una società israeliana per un compenso astronomico, ben 900mila dollari. Ma se oggi si volesse mettere le mani sui dati contenuti in un iPhone 7 o un iPhone 7 Plus, la cifra sarebbe sensibilmente ridotta: solo 500 dollari.
E’ questo il prezzo di un dispositivo che, come dimostrato in un video su YouTube, riesce a forzare il codice di accesso dei nuovi iPhone, anche tre contemporaneamente. Il sistema sfrutterebbe una falla presente nel processo di aggiornamento di iOS e funziona solo sugli iPhone 7 e iPhone 7 Plus con installato iOS 10.3.3 o la beta di iOS 11. Rimane un quesito sul tempo necessario per l’operazione: con codici estremamente semplici, come quelli impiegati per la dimostrazione, sembrano bastare pochi minuti, ma le tempistiche potrebbero aumentare esponenzialmente, fino a diversi giorni, con codici a 6 cifre e peggio ancora per quelli alfanumerici.
Come mostrato nel video, per funzionare è richiesto un computer con Windows e un’app denominata 3uTools. L’iPhone viene quindi collegato al PC e avviato in modalità DFU: il dispositivo approfitterebbe della schermata “Premi il tasto Home per ripristinare” visualizzata dopo una nuova installazione di iOS. Per tenere svegli gli iPhone da sbloccare, fino a 3 contemporaneamente, il dispositivo è anche dotato di un set sensori di luce che impediscono ai terminali di entrare in standby, utili qualora fossero necessari più giorni per lo sblocco del codice.
Con molta probabilità, specialmente ora che l’hack è stato reso noto, Apple provvederà con il rilascio di una nuova versione di iOS 11 che chiuderà questa falla: fino a quel momento però chiunque, senza spese esagerate, può essere in grado di accedere a un iPhone 7 o 7 Plus bloccato anche senza conoscerne il codice.