Secondo un nuovo report pubblicato questo mese dalla società di sicurezza dati Blancco, l’iPhone 6 è tra i terminali della Mela a registrare il più alto tasso di guasti. Nulla, comunque, in confronto ai terminali Samsung, che sono i più problematici del regno Android, superiore a tutti i dispositivi iOS.
Il numero di iPhone 6 che vengono portato in riparazione, per la società, si aggira attorno al 22%, mentre tra i terminali della Mela la seconda piazza la conquista iPhone 6s, al 16%. Tutti gli altri modelli di iPhone, invece, registrano tassi di fallimento a una sola cifra, con iPhone X e iPhone 8 Plus tra i più stabili, con un tasso di fallimento del 3%.
La generazione di iPhone 6 è quella che ha fatto registrare più problemi sopratutto per via di difetti di produzione nella batteria, che ha portato la società a sostituire quelle difettose. Successivamente il battery gate, con l’aggiornamento a iOS 10.2.1 del febbraio 2017, che allentava deliberatamente gli iPhone degli utenti, per evitare blocchi improvvisi derivante dai picchi di potenza richiesti dal processore alla batteri batteria.
Ad ogni modo, per quanto alta sia la percentuale di insuccessi di iPhone 6, Samsung riesce a fare meglio, cioè peggio, con un tasso del 27,4 percento, il più alto tra tutti i produttori Android e superiore al tasso di qualsiasi altro iPhone.
Il rapporto di Blancoo, come rileva anche appleinsider, evidenzia il modulo Bluetooth come problema più probabile per i dispositivi iOS, seguito da quello Wi-Fi, cuffie e dati mobili, mentre le “prestazioni” in sé rappresentano il più grande problema per Android, seguito dalla fotocamera, dal microfono e dalla ricarica della batteria.
Inoltre, Blancco ha scoperto che mentre il 74,3% dei dispositivi iOS esegue iOS 11, con un 17,7% che ha installato iOS 10, oltre il 50% dei possessori Android utilizza ancora “Nougat”, sistema operativo dal 2016. I dati Blancoo derivano dai dispositivi che vngono portati nei centri appositi per una cancellazione totale dei dati contenuti nei dispositivi iOS e Android. Si tratta, dunque, di dati parziali, che non rispecchia la totalità del mercato smartphone, ma che si concentra solo su una porzione di dispositivi che ha varcato la soglia dei centri assistenza del ricercatore.