Se dovessimo sommare tutti i rumors e i relativi articoli apparsi sulla stampa e sul web riguarda iPhone 5, partiti subito dopo il lancio di iPhone 4 e moltiplicati con quello di iPhone 4S non basterebbero le pagine della (defunta) Enciclopedia Britannica ma il nuovo modello di Apple esce tra 3 giorni e almeno qualche ora prima vogliamo darvi e pure conoscere il termometro delle sensazioni e delle aspettative di uno dei più amati oggetti tecnologici di sempre che il 12 Settembre cambierà pelle.
Ed è proprio la sua pelle che ormai ci sembra di conoscere da tempo grazie alle numerose immagini che sul web hanno trovato enorme eco: scatti e filmati di ogni genere che si esercitano nel confronto con i modelli precedenti, nella vivisezione dei componenti in maniera più o meno approssimata, nell’individuazione del nuovo dock e del relativo connettore.
Come era accaduto con successo con iPad 2 e con un grande insuccesso con la versione 2011 del presunto iPhone 5 dalle forme curve i produttori di cover e accessori si sono sbizzarriti nel realizzare prototipi e mockup sommando tutti i dati apparsi su Internet e qualche specifica trapelata dagli assemblatori.
Ma l’iPhone 5 sarà veramente quello che abbiamo visto nelle foto e nei video di questi mesi?
Le dimensioni dello schermo
Nel 2011 il case prototipo di iPhone 5 che avevamo fotografato in estate sembrava molto verosimile e con un prodotto dotato di uno schermo da 4″ che aumentava proporzionalmente i due lati aumentando le dimensioni ma non il numero dei pixel dello schermo retina (960×640) abbassando così la risoluzione. Nel 2012 Il case dei rumors è rimasto con la stessa base aumentando l’altezza ottenendo sempre una diagonale da 4″ ma con il rapporto tra i lati pari all’incirca a 16:9, (lo stesso dei TV HD) e con gli stessi pixel sul lato corto (640) e parecchi in più sul lato lungo (1136).
La risoluzione del nuovo modello è stata desunta da alcuni pezzi di codice di iOS 6 e si è molto ragionato su come apple avrebbe gestito gli extrapixel nella disposizione delle icone nella springboard (la home page di iOS) e se lo spazio maggiorato potrebbe essere sfruttato per aggiungere comandi e controlli alle applicazioni.
Sta di fatto che una forma allungata in questo modo è un vero accidente per i produttori di applicazioni che devono gestire schermate di dimensioni fisse e, soprattutto nei giochi, a meno che non si operi uno stiramento dello schermo (con pessimi risultati sul fronte delle proporzioni degli oggetti) porta le aree di controllo previste per la posizione orizzontale verso il centro dell’oggetto aumentando il tragitto che devono fare i pollici per premere sui controlli virtuali.
Giochi che usano i controlli in questo modo con uno schermo 16:9 devono essere riprogettati come dovranno essere riprogettate tutte quelle applicazioni che sfogliano pagine di proporzioni predeterminate. Nessun problema ovviamente per libri, eBook, software basati su liste…. l’adattamento alla nuova altezza porterà a liste più lunghe e ad una maggiore ampiezza e leggibilità in modalità orizzontale. Altro vantaggio sarà nella lettura di pagine web non adattate al mobile che sfruttano dimensioni spesso superiori in larghezza ai 960 pixel dell’attuale iPhone.
Certo è che per gli sviluppatori iOS avere una nuova dimensione/proporzione di cui tenere conto dopo il 1024×769 (e multiplo retina) e il 480×320 (e multiplo retina) sarà un accidente in più anche perchè la dimensione 1136×640 non esiste in altri dispositivi della concorrenza e tra l’altro non è perfettamente scalata da un 1080p: se provate a dividere i pixel vedrete che una dimensione realmente proporzionale porta a 1137×640 o ancor meglio a 1136×639 pixel.
In ogni caso questa nuova possibile proporzione 16:9 potrebbe potrebbe essere figlia, oltre che del soddasfacimento dell’esigenza dei clienti di avere schermi sempre più grandi e comodi da consultare anche dell’obiettivo di avvicinare il mondo dello smartphone a quello della TV, un media da sempre detestato da Steve Jobs ma che nei piani del fondatore di Apple degli ultimi tempi ,e della sua azienda poi, sembra essere l’area su cui portare nuove soluzioni innovative.
L’ultima ma non meno importante motivazione per uno schermo di queste proporzioni è l’ergonomia: chiunque abbia provato uno dei bellissimi samsung Galaxy S III si sarà reso conto che non si tratta più di un telefono ma di una sorta di mini tablet con dimensioni che rendono scomodo maneggiarlo da parte di chi ha mani piccole e persino impegnativo metterlo in tasca. Sarebbe pure curioso sapere quanti utenti si fidano di sistemare il grande smartphone nella tasca posteriore dei jeans senza una custodia irrigidente fidandosi delle resistenza alla flessione del grande schermo e della sua scocca. Uno chassis stretto e alto permette una maggiore maneggiabilità consentendo alla mano di operare una presa stabile resa anche più semplice da un ridotto spessore e da un fianco irrigidente di buona consistenza. Ed è più facile, quando lo si usa in verticale raggiungere la parte opposta dello schermo con il pollice lasciando alla parte alta le informazioni di consultazione.
Il look “spigoloso” dei modelli 4 e 4S non sembra avere creato problemi agli utenti e mentre da una parte si possono usare custodie per ammorbidire i profili e proteggerli da urti dall’altra una scocca molto rigida e, sperabilmente, unibody realizzata da un solo blocco di alluminio dovrebbe rendere il tutto più solido e resistente.
A proposito di cover: dai colloqui che abbiamo avuto ad IFA con molti produttori (che ci hanno mostrato a loro volta delle soluzioni basate sui prototipi) lo chassis del nuovo possibile iPhone 5 è sicuramente una benedizione visto che è molto più semplice realizzare, stampare, iniettare, serigrafare, vestire un involucro con il fondo piatto e i fianchi “estrusi” che adattarsi a superfici curvilinee!
Altra questione: con un rapporto dimensionale di questo tipo si pone una questione: posto che sia l’ottimale per girare video da rivedere su una TV 16:9, Apple utilizzerà questo rapporto dimensionale anche nella parte foto oppure utilizzerà un rapporto più vicino ai 4:3 e utilizzerà lo spazio rimanente per aggiungere controlli nella sua applicazione dedicata?
Il nuovo dock
Un altro “scherzetto” che Apple, secondo i mockup di iPhone 5 e secondo le testimonianze di produttori di terze parti sta facendo ai suoi partner è quello di cambiare una delle componenti fondamentali del suo successo nel campo della musica digitale: il dock che ormai possiamo definire “standard”. Come ben sa chiunque abbia acquistato un amplificatore, un sistema compatto e persino una radiosveglia, tanta parte dei sistemi audio presenti sul mercato presentano sulla sommità un ricettacolo per ospitare iPhone, iPod touch, iPod nano e iPod classici e fornire alimentazione, connessione audio e/o video e, in qualche caso anche sincronizzazione con il computer.
Le foto del dispositivo circolate in estate con una nuova presa e quelle relative alla nuova spina non sembrano lasciare dubbi: sul nuovo iPhone e probabilmente sugli iPod e iPad che saranno presentati in futuro arriverà un nuovo dock a 9 Pin con una presa compatta e piatta simile a quella che troviamo su alcune chiavette estraibili.
Cosa abbia spinto Apple a prendere questa drastica decisione lo vedremo nella presentazione del 12 Settembre ma fin da ora possiamo supporre che le motivazioni siano due: da una parte restringendo le dimensioni della presa sul telefono è possibile miniaturizzare ancora le dimensioni dei dispositivi e lasciare più posto all’elettronica interna e a batterie più grandi e capaci in grado di supportare la sempre crescente presenza di sensori, radio cellulari ultraveloci, schermi più grandi e luminosi, dall’altra c’è quella di permettere un trasferimento dati sempre più veloce commisurato all’aumento del peso degli archivi da generare o custodire sul proprio lettore digitale: pensiamo a foto di dimensioni sempre più grandi e filmati HD sempre meno compressi grazie all’aumento delle capacità del sensore della fotocamera e della banda passante del video.
Un nuovo dock potrebbe al contrario di quello standard di portare le velocità di trasferimento a quelle, se non di Thunderbolt, almeno a quelle di USB 3 rendendo possibile nello stesso tempo la contermporainetà di diverse funzioni come il controllo esterno, la gestione della telecamera interna e tante altre possibilità di interazione e scambio dati a prova di futuro.
Che Apple sia finalmente switchando verso la velocità di USB 3 ce lo dice la recente produzione di portatili e anche se un iMac con USB 3 non e’ ancora arrivato tutto fa pensare che l’aggiornamento dell’all in one con la mela sia pronto per abbinarsi allo smartphone con capacità di scambio dati molto più efficienti delle attuali.
Certo è che il nuovo dock anche se potentissimo qualche guaio ad Apple e qualche vantaggio ai concorrenti lo sta dando: i produttori di accessori stanno sempre più orientandosi verso soluzioni “universali” in grado di gestire la vecchia e la nuova connessione e in alcuni casi preferendo la connessione Bluetooth da affiancare al mini jack proprio per non proporre dispositivi che già dal 12 Settembre sembrino vecchi o che debbano essere dotati di un adattatore che si dice (ma non ci crediamo tanto), almeno inizialmente sarà venduto in esclusiva da Apple.
Sicuramente uno degli accessori più acquistati nelle prossime ore sarà un adattatore dock standard / nuovo dock e in privato abbiamo visto alcuni di questi in forma di prototipo smentendo in qualche modo la congettura che solo Cupertino potrà venderli.
Ci sono altri importanti possibili cambiamenti in arrivo e ne parleremo in un prossimo articolo. Intanto aspettiamo qui sotto i vostri commenti e le vostre aspettative rispetto a questi due importanti aspetti del possibile nuovi iPhone.
In ogni vi aspettiamo come di consueto per la diretta Macitynet dall’evento Apple: un nostro inviato sarà presente all’evento del keynote in quel di Londra e potrà toccare subito con mano e fotografare il nuovo iPhone appena presentato. Per una raccolta di tutti i rumors e notizie su iPhone 5 apparsi in questi mesi vi rimandiamo alla sezione apposita di Macitynet: presto sarà il riferimento per consultare i dati reali.