È stato l’iPhone la vera sorpresa del trimestre fiscale di Apple. Anche se quando si tratta del telefono di Cupertino siamo ormai abituati a cifre imponenti in termini di unità vendute e di fatturato, pochi si potevano attendere che il cellulare a distanza di 10 mesi dal lancio e sotto assedio di una pletora di concorrenti e di imitatori riuscisse addirittura a superare le vendite di Natale. Rispetto al più ricco dei trimestri dell’anno per chi, come Apple, opera nel settore consumer, iPhone ha venduto il 15% in più e ottenuto un fatturato (incluso anche dei servizi e i profitti che arrivano dagli operatori) il 17% in più, un dato che diventa eccezionale se si confronta con lo stesso trimestre dello scorso anno quando iPhone ha venduto il 113% in meno in unità e prodotto il 126% in meno di fatturato. iPhone da solo ha prodotto 12,298 miliardi di dollari di profitto, una cifra enorme che supera due volta e mezza quanto Apple ricava dalle vendite di Mac ed è solo poco meno di metà del totale del fatturato complessivo di Apple che è di 24,667 miliardi di dollari. Probabilmente nei risultati ha inciso in maniera pesante l’apertura della parnership con Verizon, ma da solo il primo operatore americano non basta a spiegare un così enorme incremento delle vendite e in effetti Tim Cook ha sottolineato che sono andate benissimo anche le vendite in Cina (+250%) e su mercati tradizionali.
Anche i Mac si può dire certo dire che siano andati male. Complessivamente Apple ha venduto il 28% in più di unità e raccolto il 32% in più di fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il confronto con il trimestre di Natale è meno favorevole (-9% in unità e -8% di fatturato), ma questo perché Natale è il mese in cui Apple vende più Mac mentre il primo trimestre solare dell’anno è quello meno ricco in questo settore. I dati sottolineano piuttosto chiaramente l’affaticamento della linea desktop (che sarà rinnovata a breve) che cala del 12% in unità e del 6% in fatturato, mentre i portatili crescono (+53% in unità e 59% in fatturato) anche grazie al lancio dei nuovi modelli di MacBook Pro. Tim Cook ha spiegato che è stato in gran parte il mercato asiatico a trainare le vendite, ma anche gli Stati Uniti hanno dimostrato grande forza, superiore alle previsioni. In effetti dando un’occhiata ai numeri di queste due zone si vede che le unità vendute in Asia e Pacifico sono cresciute di ben il 76% e negli USA del 25% (numero, quest’ultimo, deve essere rapportato anche al +30% delle vendite nei negozi che sono calcolate separatamente e che avvengono nella stragrande maggioranza negli Stati Uniti). Da notare che l’Europa cresce solo dell’11% in unità ma fa un balzo in avanti del 49% in fatturato per merito sia, probabilmente, di un mix favorevole ai prodotti più costosi.
Nel computo risultano deludenti rispetto alle previsioni di una parte degli analisti le vendite di iPad che sono state di 4,89 milioni, ben distante dai 6 se non 7 milioni stimati dagli ottimisti. Ma nel corso della presentazione dei risultati fiscali che si sta svolgendo in questo momento Oppenheimer ha sottolineato che Apple ha venduto ogni singolo iPad 2 che ha prodotto, facendo capire che le cifre messe insieme erano previste internamente e che non ci sono stati particolari sorprese.
Perde quota invece piuttosto pesantemente e parzialmente anche a sorpresa il segmento iPod. Le vendite si sono più che dimezzate rispetto a Natale (-54% in unità, -53% in fatturato) e sono largamente al di sotto della quantità e del fatturato prodotto lo scorso anno (rispettivamente -17% e -14%). Anche se non è dato di sapere quali sono gli iPod di minor successo si può ipotizzare da quanto scritto da Apple stessa nei documenti presentati alla corte distrettuale del Nord California nella causa contro Samsung che almeno la metà (4,5 milioni) dei modelli venduti siano iPod touch, un dato che potrebbe lasciar intendere che i player musicali specializzati come gli iPod nano, shuffle e classic potrebbero essere sul viale del tramonto. Cook ha però comunque sottolineato come il mercato di iPod sia stato ugualmente, nonostate il calo, sopra le previsioni di vendita di Apple
Un dato che meglio di ogni altro descrive il profilo di Apple del giorno d’oggi arriva, infine, da un semplice calcolo sul peso del settore mobile. Il fatturato di iPhone, iPad e iPod, sommato ai profitti che derivano dai servizi connessi (come quanto Apple ricava dagli operatori mobili, dagli accessori e da iTunes) vale 18,36 miliardi di dollari, poco meno del 75% del totale del fatturato, i Mac solo 4,97 miliardi di dollari (circa il 20%). È probabilmente giunto il momento di cambiare uno dei sinonimi più usati quanto si parla di Apple e mettere da parte quell’ “azienda del Mac” per abbracciare un più attuale “azienda di iPhone e iPad”.