Forse gli iPhone 2018 non saranno presentati come rivoluzionari rispetto ai modelli del 2017, al punto da aver spinto Apple a valutare il cambiamento del nome, ma il processore potrebbe rappresentare un fattore molto importante e dare un grande spunto in fatto di prestazioni. Un riassunto delle caratteristiche del chip, che potrebbe chiamarsi A12, viene messo nera su bianco da Macworld, partendo da quello che conosciamo della architettura dell’attuale A11 Bionic che si troviamo in iPhone 8, 8 Plus e X.
La versione attuale è prodotta da TSMC usando tecnologie a 10nm. L’A12 sarà prodotto con tecnologie a 7nm e – di fatto – sarà il primo prodotto realizzato in grandi quantità a sfruttare questa tecnologia. Come abbiamo spiegato varie volte, le dimensioni e la struttura dei transistor sono fondamentali per offrire i vantaggi della Legge di Moore agli utenti finali: quanto più piccolo ed energeticamente efficiente è il transistor, tanto meglio, giacché questo permette di ottenere maggiore efficienza energetica.
Tenendo conto che Apple si rivolgerà ancora una volta a TSMC per la produzione del suo processore, è possibile fare affidamento alle guidance del produttore taiwanese per tentare di capire quali saranno alcune delle possibili migliorie.
Rispetto al procedimento da 10nm dell’A11 Bionic, TSMC spiega che il procedimento da 7nm consente di offrire una densità logica 1.6x, migliorie in termini di velocità di ~20% e una riduzione dei consumi di ~40%. In altre parole, se Apple sfrutterà effettivamente il procedimento costruttivo a 7nm di TSMC, potrà ottenere un processore non solo circa il 40% più piccolo ma anche in grado di consumare circa il 40% in meno rispetto al predecessore e, come se non bastasse, ottenere un incremento di velocità di circa il 20%.
Ovviamente Apple non si limiterà probabilmente a tenere conto di queste sole caratteristiche ma, come da tradizione, integrerà probabilmente varie novità direttamente on-chip e di conseguenza nuovi transistor: l’A11 integra 4.3 miliardi di transitor e sei core indipendenti utilizzabili (quando necessario) contemporaneamente; l’A12 sfrutterà probabilmente tra i 5.5 e i 6 miliardi di transisor, spingendo i core interni a velocità ancora più elevate (si passerà probabilmente da 2.39GHz a 2.5GHz). Per quanto riguarda le performance della CPU, Macworld ipotizza per il multi-core un punteggio di 13.000 (migliorie tra il 25% e il 30% rispetto al predecessore) e per la GPU l’aggiunta di un quarto core che consentirà di ottenere migliorie generiche fino al 40% e fino al 20-25% per quanto riguarda le app che usano Metal. Non mancheranno migliorie all’ISP (image signal processor) e al “motore neurale” (un componente hardware costruito specificamente per l’apprendimento automatico) che ora è in grado di eseguire fino a 600 miliardi di operazioni al secondo nell’elaborazione real-time.
Per quanto riguarda la durata della batteria, dice MacWorld, l’ipotesi è che il nuovo SoC a 7m consentirà di ottenere benefici non tanto durante l’uso ma in standby. Sul versante connettività è in sostanza sicuro che Appie abbia scelto di fare affidamento a Intel scegliendo il chip-modem Intel XMM 7560, in grado di supportare un numero maggiore di bande, garantire maggiore velocità ed efficienza energetica. Quanto sopra riportato riguarda l’iPhone, per quanto concerne nuovi iPad Pro, Apple ha due possibilità: usare lo stesso SoC di iPhone ma con maggiore velocità di clock e l’aggiunta di ulteriore memoria (elementi permessi dalla maggiore dimensione del tablet), oppure realizzare un SoC ad hoc, l’A12X, sulla falsariga di quanto già fatto in passato (insieme all’A9 dell’iPhone 6s arrivò anche l’A9X dell’iPad Pro da 12.9″), con migliorie varie, inclusi, ad esempio, un maggiore numero di core.
Ricordiamo che gli iPhone 2018, processore a parte, dovrebbero essere costituiti da un modello top di gamma con display da 6,5″, la versione aggiornata dell’attuale iPhone X con schermo OLED da 5,8″ e uno smartphone meno costoso che dovrebbe sostituire l’iPhone 8 ma con schermo più grande, da 6,1″ che sarà disponibile in vari colori e con un rivestimento in alluminio.
Tra le peculiarità dei nuovi iPhone, oltre agli schermi che dovrebbero garantire colori più brillanti, migliore luminosità e consumi inferiori, ovviamente anche i nuovi processori o meglio system-on-chip (SoC). Se Apple continuerà con la denominazione usata fino adesso, il nuovo SoC sarà denominato A12 (i precedenti sono stati “A10 Fusion” e “A11 Bionic”).