L’iPhone 16e non è l’iPhone SE e non solo per le funzioni e le specifiche, ma perché è destinato a sopravvivere un anno, rompendo una tradizione: quella dei telefoni low cost Apple, che sono sempre nati per durare molto più a lungo dando via libera ad iPhone 17e.
La voce secondo cui il ciclo di rinnovo del telefono entry-level sarà molto più breve circola da tempo, ma ora sembra esserci anche la conferma: nel 2026, forse a maggio, a poco più di dodici mesi esatti dal rilascio di iPhone 16e, avremo, appunto, iPhone 17e.
La notizia arriva dal leaker cinese Fixed Focus Digital, che segnala l’avvio della produzione di prova del dispositivo nelle fabbriche partner di Apple.
Un iPhone low cost all’anno
Fixed Focus Digital è stato il primo a parlare di un iPhone “16e” a dicembre 2023, quando molti ipotizzavano ancora come nome iPhone SE. E il giorno prima del lancio ufficiale del 16e, ha svelato che Apple aveva attivato un nuovo progetto con un nome in codice inedito, attribuendolo con “alta probabilità” al futuro 17e. La nuova soffiata potrebbe quindi essere attendibile.
A supportare la tesi anche un report di febbraio pubblicato da Consumer Intelligence Research Partners (CIRP), secondo cui Apple sarebbe pronta a lanciare un iPhone 17e nel 2026, anche se indicava un debutto a febbraio piuttosto che a maggio.
iPhone 17e, figlio di una strategia già vista
Per anni, iPhone SE è stato l’unico modello economico di Apple. Ma i suoi cicli di aggiornamento sono sempre stati lenti e irregolari: tre anni tra SE (2020) e SE (2022). Poi ancora tre anni prima del lancio di iPhone 16e, che dovrebbe, appunto, sparigliare introducendo con iPhone 17e una generazione compatta e accessibile ogni anno, in parallelo ai Pro e Air autunnali.
Si tratta di una scelta di segmentazione che si trova anche in altri ambiti dell’offerta Apple: MacBook Air e MacBook Pro, iPad (e iPad mini), iPad Air e iPad Pro. Modelli diversi pensati per esigenze diverse e tasche con disponibilità differenti: potenza e innovazione per i Pro, design sottile e attuale per gli Air; quando si parla di iPhone “e” essenzialità e accessibilità.
Apple, rilasciando un iPhone “e” ogni anno, potrebbe così presidiare ogni fascia di prezzo e, dall’altro, riutilizzare componenti e tecnologie mature su cui ha recuperato costi di ricerca e investimento per mantenere i margini senza sacrificare troppo sull’esperienza utente.
Un iPhone “e” annuale si rivolge in particolare a chi vuole iOS ma non ha bisogno (o non può permettersi) le ultime novità hardware, come Action Button, spessore ridottissimo e camere avanzate, solo per citare qualche cosa, riservate a modelli iPhone 17 Pro e iPhone 17 Air.
Cosa aspettarsi da iPhone 17e e che c’entra l’Ai
Un iPhone “e” ogni anno sarebbe utile anche per correggere alcuni errori e offrire aggiornamenti in caso contrario destinati a permanere per anni. Ad esempio, il primo modello della serie, iPhone 16e, come abbiamo scritto noi nella nostra recensione ha asciato buone impressioni grazie alla sua compattezza, fluidità e autonomia, ma anche suscitato qualche perplessità per la mancanza di funzioni introdotte sugli altri iPhone 16, come la fotocamera con una sola lente e la misteriosa assenza di MagSafe. Il 17e potrebbe essere un’evoluzione naturale che si porterà dietro funzioni di iPhone 16.
Le specifiche restano incerte, ma possiamo ipotizzare che iPhone 17e possa presentare qualche variazione al design (magari la Dynamic Island), il Magsafe e ovviamente una nuova CPU.
Un altro elemento che spinge verso un aggiornamento annuale è proprio la crescente richiesta di potenza da parte delle funzioni basate sull’intelligenza artificiale. Con Apple Intelligence che dovrebbe essere finalmente completa con iOS 19 e la sua evoluzione che potrebbe anche i modelli più economici dovranno disporre di chip neural engine sempre più avanti e sufficiente RAM per supportare almeno parte delle elaborazioni in locale.
Questo rende sempre più difficile lasciare che un modello entry-level rimanga sul mercato per più di due anni senza aggiornamenti.