Del sistema di rilevamento degli incidenti di Apple introdotto quest’anno in tutti i modelli della gamma iPhone 14 (modelli standard e Pro), oltre che in Apple Watch Serie 8, Watch SE e Ultra, ne hanno recentemente parlato anche due dirigenti della società, Kaiann Drance e Ron Huang, in una intervista condotta da Brian Heater di TechCrunch.
Il fatto che si torni ancora una volta sull’argomento è presto detto: nei giorni scorsi una giornalista del Wall Street Journal ha messo alla prova il sistema sfruttando auto prossime alla demolizione in uno sfasciacarrozze: nei vari test in condizioni non reali il rilevamento degli incidenti in auto di iPhone 14 si è attivato solamente in alcuni casi e non sempre.
Da qui è emerso chiaramente che questa funzione, come in realtà già annunciato da Apple alla presentazione, entra in funzione solo per incidenti di una certa gravità, tramite la gestione di un algoritmo dedicato che prende in esame diversi dati e rilevazioni come precisato da Apple interpellata sull’argomento. Successivamente è poi emerso che un giro sulle montagne russe può attivare involontariamente il rilevamento incidenti: in USA questo ha generato alcune chiamate al numero di succorso 911.
Dal discorso è venuto fuori che quello che Apple vorrebbe monitorare è un mondo davvero complesso: gli ultimi dispositivi presentati a settembre includono dei sensori potenziati che sono in grado di rilevare gli improvvisi cambiamenti di pressione e nei movimenti, come ad esempio l’accelerometro, che può misurare la forza fino a 256 g.
Mentre Apple stava lavorando sul sistema, si è dovuto anche cercare di comprendere ciò che viene vissuto durante un incidente. Una delle cose che abbiamo scoperto è che in questi incidenti si rilevano forze d’impatto superiori ai 100 g, così abbiamo deciso di iniziare intorno ai 256 g. Tuttavia ogni volta che si tenta di aumentare questa soglia, ci sono compromessi da accettare, soprattutto in termini di precisione ai livelli più alti, e costi energetici. C’è tanto lavoro dietro per costruire dei sensori in questo modo.
Il punto è che «non esiste un proiettile d’argento in termini di attivazione del rilevamento degli incidenti» spiega Huang, nel senso che la soluzione diretta e semplice al problema non esiste: i fattori in gioco sono talmente tanti e così variabili per cui non sempre l’opzione riesce a funzionare a dovere.
Non c’è un’equazione diretta. Bisogna combinare il cambio di velocità con la forza d’impatto, col cambio di pressione, con il livello sonoro: l’algoritmo è piuttosto dinamico.
In più i due dirigenti spiegano che Apple ha creato il sistema in modo che il rilevamento incidenti non entri in funzione per un piccolo urto, come per esempio accade contro i paraurti di altre vetture. L’algoritmo è progettato per intervenire negli incidenti più gravi, questo anche per evitare di far attivare il sistema troppo spesso per non intasare inutilmente i servizi di emergenza con chiamate di soccorso fasulle. Ecco perché il sistema non si attiva per ogni singolo incidente.
Il rilevamento degli incidenti è disponibile su iPhone 14, iPhone 14 Pro, Apple Watch SE, Apple Watch Serie 8 e Apple Watch Ultra.