Negli scorsi giorni in rete sono già apparsi alcuni primi benchmark degli iPhone 13, ma ora che i terminali sono in consegna e nei negozi, arrivano dati certi che confermano ancora una volta che Apple è all’avanguardia nei processori mobile: in termini di benchmark e prestazioni gli iPhone 13 umiliano ancora una volta tutti i dispositivi Android in commercio.
Ma questo è addirittura riduttivo, perché il vantaggio di Apple può essere definito generazionale, nel senso che per colmarlo una o due generazioni non basterebbero nemmeno. Questo è dimostrato dal fatto che per avere uno smartphone Apple in grado di superare agevolmente in prestazioni reali e benchmark tutta la marea degli Android, ancora oggi è sufficiente un iPhone 12 del 2019. Gli iPhone 13 con il nuovo processore Apple A15 Bionic giocano in una classe diversa e in un campionato tutto a sé.
Nel benchmark Geekbench 5 iPhone 13 Pro domina tutto con un punteggio single core di 1.733 e multicore di 4.718, seguito a distanza ravvicinata da iPhone 13 che ha un core GPU in meno rispetto ai Pro, con 1.688 punti in single core e 4.436 punti in multicore. Il terzo e quarto smartphone più veloci in assoluto sempre con Geekbench 5 sono rispettivamente iPhone 12 Pro e iPhone 12.
Qui la classifica compie un salto indietro in termini di punteggio e prestazioni con i terminali Android attualmente più potenti e veloci in assoluto, vale a dire quelli dotati di processore Qualcomm Snapdragon 888. La punta è rappresentata da Galaxy S21 Ultra che registra 1.123 punti in single core e 3.440 punti in multicore.
Il divario a favore di iPhone 13 è di 610 punti in single core e di di ben 1.278 punti in multicore. Così per raggiungere A15 Bionic sembra che Qualcomm debba prima introdurre un processore in grado di battere A14 del 2019 e poi con una generazione successiva puntare ad A15, sempre che Apple fermi la sua impressionante marcia, il che al momento appare improbabile. Il povero Google Pixel 5 totalizza circa un terzo del punteggio single core e multicore di iPhone 13.
La supremazia degli iPhone 13, ma ancora degli iPhone 12, sugli Android risulta ancora più evidente in benchmark e prestazioni grafiche misurati con 3DMark Wild Life Unlimited. La classifica non cambia perché iPhone 13 Pro, iPhone 13, iPhone 12 Pro e iPhone 12 sono ancora i primi 4 top. Con i suoi 5 core GPU iPhone 13 Pro ottiene 11.693 punti e 70 frame al secondo, esattamente il doppio rispetto all’Android più veloce che anche qui è Galaxy S21 Ultra.
Il colpo di grazia di Apple sull’universo Android e sui processori Qualcomm arriva nelle prestazioni degli iPhone 13 per la codifica video, come rileva Tom’s Guide. Qui non si tratta solo di benchmark, ma di prestazioni reali sul campo misurate con i tempi necessari per trasformare un video 4K in un filmato con risoluzione 1080P usando Adobe Premiere Rush: meno il tempo impiegato, più veloce il processore.
Qui sembra che Apple abbia praticamente mantenuto invariata la componente del processore che si occupa di queste operazioni, perché A15 Bionic di iPhone 13 Pro completa l’operazione in 26 secondi, identico per iPhone 13 e in linea di massima anche con A14 degli iPhone 12 del 2019, salvo naturalmente miglioramenti nei consumi e altre funzioni al momento non noti. Invece il più veloce degli Android impiega un po’ più del doppio del tempo, un salto in termini di prestazioni che sembra incolmabile.
Per ora l’unico modo perché gli Android e Qualcomm riescano a raggiungere Apple e iPhone sembra quello di impiegare qualche ricetta e cervello fuoriusciti da Cupertino.
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