iPhone 12 e iPhone 12 Pro sono tecnicamente molto simili ma sono presenti ovvie differenze quali la presenza (sul Pro) dello Scanner LiDAR, del teleobiettivo, il supporto al ProRAW e altro ancora. Una piccola differenza è anche nella Luminosità massima (tipica): 625 nit nell’iPhone 12 e 800 nit nell’iPhone 12 Pro.
Tutti e due i dispositivi si possono spingere fino a 1200 nit con la riproduzione di video HDR. È difficile comprendere cosa abbia motivato Apple a riservare all’iPhone 12 Pro la luminosità extra che, come spiega Rewa Lab in un filmato su YouTube, è un artificio puramente software. I tecnici di questo distributore di pezzi di ricambio hanno provare sostituire i componenti di un iPhone 12 con quelli di un iPhone 12 Pro e viceversa. Con il display di iPhone 12 (misurato a 619 nits), segna 809 nits quando si usa quello di iPhone 12 Pro. In altre parole, è il sistema operativo che decide la luminosità tipica, anche quando lo schermo potrebbe vantare più nit e rendere nel complesso più luminosa la superficie dello schermo.
Il francese iGen ipotizza l’uso di schermi che non superano determinate specifiche in termini di numero di nit: anziché eliminarli o riciclarli, troverebbero impiego nel meno esigente iPhone 12. Anche sui Mac Book Air Apple ha bloccato la luminosità massima da macOS: usando Windows su queste macchine è possibile modificare la luminosità aumentandola molto più di quanto permette di fare Apple con macOS.
Il termine nit deriva dal verbo latino nitere, che significa “brillare”. Nel settore dell’immagine un nit, conosciuto anche come “candela per metro quadrato” (cd/m²), è l’unità di luminanza adottata dal Sistema Internazionale di Unità di misura. L’unità è calcolata a partire da due variabili, la candela e il metro quadrato, in altre parole, l’intensità della luce e l’area dello schermo. È il valore che misura la luce emessa su una particolare superficie e questa unia unità di misura viene utilizzata per specificare la luminosità di uno schermo o di un monitor.