Meglio Google Pixelbook oppure iPad Pro? Sebbene si tratti di due dispositivi in gran parte diversi (uno è un convertibile, l’altro è un tablet), MacRumors ha comunque deciso di confrontarli, analizzando pregi e difetti di uno e dell’altro, sia dal punto di vista delle specifiche tecniche, sia da quello dell’usabilità e del software.
Google Pixelbook, rilasciato sul mercato lo scorso ottobre, è uno di quei dispositivi indicati con il termine “ibrido” in quanto è sì un computer portatile, ma grazie alla possibilità di capovolgere completamente la tastiera, si può trasformare sul momento anche in un tablet. iPad Pro, dal canto suo, è un tablet al quale si può affiancare una tastiera e oggi è abbastanza potente tanto da – parola di Apple – poter essere utilizzato come sostituto del PC.
Una delle più grandi differenze tra i due dispositivi emerge nel prezzo: Pixelbook viene venduto a partire da 999 dollari e, strano ma vero, è perfino più costoso di qualsiasi iPad Pro che, nei prezzi in dollari, viene venduto a partire da 649 dollari per il modello da 10.5 pollici e a partire da 799 dollari per la versione con schermo da 12.9 pollici.
Prendendo in considerazione la versione entry-level di Pixelbook (quella da 999 dollari), dal punto di vista della scheda tecnica monta un processore Intel Core i5 di settima generazione, 8 GB di RAM e una unità SSD da 128 GB. Monta uno schermo touchscreen da 12.3 pollici e offre fino a 10 ore di autonomia con una sola carica della batteria.
Pixelbook, dicevamo, può essere utilizzato come un computer portatile tradizionale e in quest’ottica è alla pari con altri notebook ultraportatili. Piegando sul retro la tastiera diventa un tablet, con tanto di penna opzionale per gestire appunti e app, ma nel confronto con iPad Pro, la tastiera non removibile aggiunge uno spessore che sul tablet di Apple invece non c’è.
Sebbene la convertibilità sia una caratteristica interessante, Google non può competere con Apple quando si parla di software e prestazioni a causa di problemi con alcune applicazioni Android non ottimizzate quando eseguite sul nuovo dispositivo. Dall’altra parte il chip A10X Fusion di iPad Pro «E’ incredibilmente veloce, e le ottimizzazioni garantite da Metal 2 permettono alle app di funzionare in modo super-veloce e senza intoppi».
Certo è vero che Pixelbook non è lento – conclude MacRumors – e ChromeOS offre una maggiore sicurezza come fa già iOS ma il prezzo elevato, i limiti del sistema operativo e dei software, infine dimensioni e peso maggiori «Sono difficili da digerire se nel confronto si mette iPad Pro, specialmente con la versione più economica».