Dall’uso domestico – magari in cucina per consultare le ricette o, perché no, in bagno per leggere il giornale -, sino agli impieghi professionali: nelle concessionarie per mostrare ai clienti tutti gli allestimenti possibili per un’auto, oppure negli ospedali per cartelle cliniche digitali.
Non è solo una carrellata sulle tantissime possibilità di impiego di un nuovo prodotto tecnologico, ma un’inchiesta su quella che sembra una vera e propria rivoluzione di costume, il servizio dedicato all’iPad che l’Espresso pubblica sul numero in edicola questa settimana e a questa pagina del sito Internet.
E così, scrive l’Espresso, iPad da un lato è protagonista dell’avanguardia di questo cambiamento – finendo nelle mani dei musicisti di strada a Londra o in quelle dei pittori più quotati a Parigi o Brooklyn – dall’altro al centro di un mutamento di abitudini del tutto quotidiane: il modo in cui si naviga in internet, come si leggono le e-mail o come si guarda un film. Tanto che accanto al focolare domestico sembra stia sempre di più insidiando i computer, che, prevedono gli esperti intervistati dal settimanale, è destinato a perdere ancora più terreno con la prossima invasione di tablet, primi fra tutti quelli targati Android. Una rivoluzione che dunque, è anche un passaggio di testimone tra due prodotti della tecnologia che più di ogni altro hanno influito o sono destinati a influire sul nostro modo di vivere. E certo non è un caso che entrambi siano marchiati con una mela morsicata e siano firmati Steve Jobs: l’iPad, il primo tablet, e l’Apple ][, il primo vero personal computer della storia.