Se Stage Manager, come dice Apple, ha bisogno di un dispositivo con almeno 128GB di spazio di archiviazione da dedicare a Memory Swap, allora perché iPad Air M1 da 64 GB riesce comunque a supportare questa nuova funzione? La domanda corre da un sito Internet all’altro suscitando sospetti e qualche malignità sulle reali ragioni per cui Cupertino ha deciso di non abilitare Stage Manager.
La vicenda è in un tempo semplice e complessa e parte, appunto, dalle dichiarazioni di Apple rilasciate nel contesto della WWDC 2022 e del lancio del prossimo aggiornamento di iPadOS 16 che presenterà due funzioni importanti per gli iPad con processore M1: il citato Stage Manager e Memory Swap.
Il primo è un sistema che consente di gestire facilmente più applicazioni e anche finestre sovrapposte. Il secondo è una forma di memoria virtuale che sugli iPad con almeno 128 GB di “disco fisso” permette di lanciare task molto complessi in programmi graficamente intensivi.
In pratica iPad sfrutta la memoria interna, su cui solitamente si archiviano dati, per impiegarla come se fosse una memoria RAM. Stage Manager è (o sarebbe) legato a doppia mandata a Memory Swap. “Senza la gestione della memoria virtuale non funziona” ha detto Craig Federighi durante la WWDC, ed è qui che qualche cosa comincia a non funzionare anche nelle dichiarazioni Apple…
iPad Air di quinta generazione da 64 GB infatti riesce a gestire Stage Manager nonostante sulla carta non dovrebbe. È infatti vero che iPad Air di quinta generazione ha un processore M1, ma è altrettanto vero che il modello base avendo 64 GB non dovrebbe supportare Memory Swap, almeno stando alle affermazioni di Apple. Quindi delle due l’una: o Stage Manager non ha bisogno di Memory Swap o Memory Swap non richiede 128 GB
In aggiunta a questo anche l’affermazione che sia necessario M1 per gestire sia una che l’altra funzione sembra vacillare. Molti Mac, alcuni anche vecchi, che usano processori Intel meno potenti di M1 sono in grado di far girare MacOs 13 Ventura e quindi di far funzionare Stage Manager. In effetti si è scoperto che in iPadOs 16 c’è una modalità di debug che consentirebbe di far funzionare Stage Manager anche su iPad più vecchi con i processori della serie “A”
Per tutte queste ragioni molti osservatori pensano che la decisione di relegare Stage Manager solo agli iPad M1 sia stata studiata a tavolino escludendo gli iPad Pro con processori A12X e A12Z per un processo di obsolescenza programmata spingendo chi ha necessità di applicazioni professionali o vuole sostituire un Mac con un iPad di comprarsene uno nuovo se vuole sfruttare una potente funzioni come Stage Manager-.
Certo, dicono alcuni osservatori, è possibile che senza gli 8GB di RAM degli iPad con M1, un vecchio iPad Pro avrebbe forse gestito un minor numero di applicazioni contemporanee e forse avuto animazioni e ombre meno sofisticate ma sarebbe stato comunque una piattaforma molto più utile di quanto non lo sia senza Stage Manager, specialmente quando si usano applicazioni professionali e grafiche.