I processori A5 dei nuovi dispositivi Apple sono più diversi dai precedenti di quanto non ci si sarebbe potuti attendere. Questo quello che ha riscontrato Chipworks , società specializzata nell’analisi dei progetti costruttivi dei semiconduttori, dopo consueta “autopsia” svolta sulle componenti.
In particolare l’A5 della Apple TV sarebbe un dual core con uno dei due nuclei disabilitato, ma soprattutto sarebbe del tutto differente nel processo costruttivo passato a 32 nanometri. Il processo a 32 nanometri, sorprendentemente, sarebbe stato impiegato anche per l’A5 dell’iPad 2, quello ancora in commercio ma coperto dall’ombra del nuovo iPad. In questo caso però, ovviamente, i due nuclei sarebbero tutti e due attivi.
Non sono ben chiare le ragioni che hanno spinto Apple ad implementare un chip diverso, soprattutto considerati i costi di produzione, sicuramente non trascurabili nel voler passare da un processo di costruzione all’altro, e alla conseguente differente ingegnerizzazione di Apple TV e iPad, valutato anche il volume di vendita dei due dispositivi, con Apple TV sicuramente non fra i best seller Apple e con iPad 2 relegato ad un ruolo marginale in presenza del nuovo iPad con con processore A5X.
Con tutta probabilità Apple sta sperimentando il nuovo metodo di produzione per poterlo sfruttare nei dispositivi di prossima uscita, primo fra tutti quello che potrebbe essere l’iPhone 5, per il quale si parla di scelte ingegneristiche votate alla miniaturizzazione delle componenti interne per l’ottimizzazione dello spazio. In questa prospettiva un chip di dimensioni minori – il 41% più piccolo – sarebbe sicuramente utile.