Da una dichiarazione di Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, si evince che Apple potrebbe essere obbligata a rendere opzionale Foto, l’app di iOS che consente di modificare e organizzare le foto.
Alla possibilità di chiedere all’utente quale app usare per la gestione delle foto, Vestager ha fatto brevemente riferimento parlando delle indagini avviate lunedì 25 marzo sulla conformità di Apple, Google e Meta al nuovo regolamento europeo noto come “Digital markets act” (DMA), entrato in vigore da inizio marzo.
Una delle contestazioni che potrebbe essere fatta a Apple è l’impossibilità di fare a meno dell’app Foto, opzione che richiederebbe cambiamenti enormi all’interno di iOS.
Lo fa notare John Gruber di Daring Fireball spiegando che, ai sensi dell’articolo 6 del DMA, i “gatekeeper” (in altre parole le aziende che hanno maggiori responsabilità rispetto ad altre nel garantire un accesso paritario alla concorrenza nei settori nei quai sono attivi), hanno l’obbligo di rendere facile la disinstallazione delle app di serie e semplificare le impostazioni di default. È obbligatorio mostrare una schermata di scelte (l’utente deve in pratica indicare quale app usare per determinati servizi, come con il browser da iOS 17.4 ). Il modello di compliance di Apple a quanto pare non soddisfa obiettivi e vincoli del DMA. Gruber spiega che a Apple potrebbe essere contestata l’impossibilità di disinstallare alcune app, e Foto potrebbe essere una di queste.
Gruber fa notare che Foto non è una semplice app ma è fortemente integrata nel sistema operativo, con funzionalità che è possibile richiamare da varie app gestendo per ognuna di queste i permessi (foto e album ai quali è possibile accedere o no) Secondo la Vestager, o meglio secondo i vincoli del DMA, Apple deve permettere a terze parti la possibilità di gestire foto e librerie. Gruber sottolinea che si tratta di una richiesta “imponente”, qualcosa che cozza con il sistema globale dei permessi come inteso attualmente da Apple.
Gruber arriva a scrivere che, per l’assurdità di alcuni obblighi dell’UE, a Apple quasi converrebbe a questo punto non vendere più telefoni nell’UE: la Commissione può, infatti, imporre sanzioni fino al 10% del fatturato totale mondiale dell’azienda, che possono salire fino al 20% in caso di violazioni ripetute; poiché l’UE rappresenta il 7% delle sue entrate, Apple potrebbe valutare persino di dire addio al nostro mercato.
Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi della commissione von der Leyen, semrba respingere questa eventualità in un comunicato spiegando che è semplicemente impensabile per qualunque azienda di grandi dimensioni pensare di non lavorare in un mercato con 450 milioni di utenti.