Il paradigma degli app store sembra aver uno scossone non solo al settore dei telefonino, ma anche a quello delle console portatili. I numeri a sostegno di tale affermazione arrivano da Flurry, servizio di analisi online che ha pubblicato alcuni dati relativi al mercato dei videogames negli anni 2009 e 2010.
L’evidenzia è una crescita ormai rilevante degli appstore, a spese soprattutto delle console portatili. Globalmente il mercato delle console casalinghe è cresciuto dal 71% del 2009 al 76% del 2010; in contrazione invece il mercato delle console portatili, dal 24% al 16%, tutto a favore di iOS e Android, che contano nel 2010 l’8% della torta.
Scavando nei soli numeri dei dispositivi portatili, si nota un incremento netto di Google ed Apple, che passano dal 19% al 34%; Sony cala dall’11% al 9%, mentre il contraccolpo peggiore lo subisce Nintendo, da sempre leader del settore, che passa dal 70 al 57% del mercato. Segno che la migrazione dal Nintendo DS porta ad Android e iOS.
Le due armi di Apple e Google sono state principalmente l’abbandono del supporto fisico e quindi la possibilità aperta a chiunque di poter sviluppare e pubblicare il proprio gioco a costi spesso irrisori in confronto ai blockbuster tradizionali. Si pensi solamente ai successi di Angry Birds o Doodle Jump, giochi che probabilmente non avrebbero mai trovato spazio su Nintendo DS e su Sony PSP.
Al momento Nintendo si è sempre dimostrata riottosa ad abbracciare lo stesso modello di business, che – secondo l’azienda giapponese – tenderebbe a incentivare la proliferazione di prodotti mediocri, sviluppati con poche risorse e incapaci di offrire la stessa esperienza videoludica delle produzioni più massicce.
Probabilmente sono della stessa opinione anche gli hardcore gamers, che senza dubbio non scambierebbero mai Super Mario con Angry Birds, vedendo quest’ultimo una mera banalizzazione del concetto di videogame, esaltato invece del primo.
C’è però da considerare come i numerosi “casual gamer”, che Nintendo ben conosce e cui deve il successo della sua Wii, sia molto attratto dalla possibilità di scaricare giochi su App Store a meno di 80 centesimi di euro invece di spendere 40 volte tanto per un gioco per DS.
Nintendo sembra aver per ora deciso di scansare il modello, decisione confermata dal nuovo Nintendo 3DS, che punta tutto sul 3D mantenendo però immutata la strategia di vendita. Sony invece ha dimostrato una maggior apertura, culminata con l’uscita dell’Xperia Play, il telefonino Android progettato per i i videogame.