Un obbiettivo principale e alcuni secondari. Che tanto secondari non saranno. Ecco quel che Apple conta di conseguire con la preannunciata rivoluzione dell’interfaccia dei sistemi operativi che dovrebbe debuttare in autunno.
Dell’argomento si occupa, come sempre, Mark Gurman che con la sua newsletter è fonte settimanale di novità, indiscrezioni e anticipazioni ed in questo week end, oltre a disegnare il profilo del futuro iPhone 17 Air, tratteggia anche le ragioni per cui Cupertino intende cambiare del tutto non solo l’interfaccia ma anche diverse modalità di funzionamento dei sistemi operativi.
Il motivo di fondo è strutturale: i sistemi operativi Apple, iOS, iPadOS e macOS, sono oggi uno differente dall’altro e specialmente macOS molto differente. Unificarli sia nell’interfaccia che nel funzionamento aiuterà a semplificare il loro utilizzo. I manager Apple, internamente, si sono posti il traguardo di rendere i sistemi operativi più facili da usare, più veloci da navigare e più facili da imparare.
Non parliamo di una semplice imbellettata, quindi, che per finestre, trasparenze e impostazione grafica 3D mutuata in parte a VisionOS, ma di qualche cosa di radicale e profondo: i sistemi operativi cambieranno visivamente e questo sarà un fondamentale segnale di novità, ma cambieranno anche nel funzionamento «modificando il modo – dice Gurman – il modo con cui i loro utilizzatori interagiranno con i loro dispositivi per molti anni a venire. Mossa coraggiosa, considerando che ci sono 2 miliardi di dispositivi attualmente in uso».
Rivoluzionare i sistemi operativi, di cui almeno uno, macOS, a parte alcune piccole novità, è lo stesso da quando venne lanciato 25 anni fa, ha anche una seconda ragione importante: adeguare il software al nuovo hardware in arrivo.
Parliamo di dispositivi pieghevoli, siano essi iPhone che iPad, e Mac con schermo touch. E parliamo anche di hardware che dovrà adattarsi ad un futuro dominato dall’intelligenza artificiale che sarà una sorta di supersistema operativo che controllerà tutte le applicazioni.
C’è poi un altro motivo altrettanto importante anche se meno connesso con l’aspetto tecnico. Le novità saranno tante e tanto importanti da dominare la WWDC, assorbendo totalmente l’attenzione del pubblico e dei media generando l’auspicabile effetto di spargere una sostanziosa cortina fumogena intorno alla vicenda scabrosa del ritardo a data da destinarsi di Apple Intelligence.