Chi scrive ha iniziato ad apprezzare Massimiliano Loizzi in alcuni spot online, per poi riconoscerlo e amarlo molto di più a fianco degli altri attori del “Terzo Segreto di Satira” ma soprattutto nel film “Si muore tutti democristiani” del 2017, un piccolo gioiello italiano che racconta la vita dietro le quinte della micro impresa italiana.
Un mercante di storie
Loizzi però non è solo web e Cinema, ma anche Teatro: i sui monologhi appaiono schietti e sagaci ed è stato bello notare come il “personaggio” Loizzi si fonda con l’intimità della persona e che tutto sommato le due facce non siano così distanti.
L’intervista, che vi proponiamo qui sotto integralmente, è stata anche l’occasione per parlare del suo ultimo libro “Maledetta Primavera” (qui su Amazon) che racconta di una famiglia che abbraccia la vita della campagna dopo aver vissuto in città (bellissimo il trailer tra l’altro).
“Una vita che mi piace di più prima” dice Massimiliano “la tecnologia mi aiuta molto soprattutto per restare in contatto con quello che succede”. Papà di due bambini (“Un bambino e una bambina” sottolinea) ammette che da genitore ha preferito dosare la tecnologia ai figli aspettando magari un’età più matura anche se ammette che oramai i social fanno parte del tessuto della vita di tutti i giorni e che la capacità di rinunciare allo smartphone forse è un fidetto della generazione più vecchia.
Sagace ma sincero
Nell’intervista si è parlato anche di YouTube e di come sia cambiato il lavoro dell’attore in una società dove i media si sono evoluti e moltiplicati: ammette di non avere un account di TikTok e anzi, di non averlo mai provato.
“Ho visto che c’è gente che fa così con le mani ma non ho idea di come funzioni” mentre gli abbiamo fatto raccontare di com’è lo smart working di un attore, davanti ad una telecamera rispetto ad un pubblico live. “Difficile” ammette “perchè abbiamo un bisogno fisiologico di sentire le risate del pubblico”.
Una intervista interessante che ci ha fatto sorridere, perché la sagace spontaneità di Massimiliano è spesso esuberante ma sincera. Non è uno che le manda a dire e anzi non ha problemi a fare qua e la qualche nome e cognome quando serve, anche se ammette che è solo il suo pensiero.
Come detto riportiamo qui sotto l’intervista, come vi consigliamo di vedere il trailer del suo ultimo libro, realizzato con l’aiuto dei figli (che evidentemente hanno ereditato il talento di papà).