The Interview sta letteralmente spopolando tra il pubblico. Il film di Sony, al centro dell’attenzione nelle ultime settimane per via degli attacchi hacker ai server della società ed alle relative minacce terroristiche in caso di proiezione nelle sale cinematografiche, è il più venduto di sempre, quantomeno online. Ad oggi sono 15 i milioni i dollari raccolti attraverso la distribuzione su YouTube, Google Play ed iTunes, in vendita soltanto da ieri. Una cifra record per la società, che ha fin’ora incassato ulteriori 2,8 milioni di dollari attraverso la proiezione del film nelle sale americane.
Ovviamente tutto questo ha poco a che fare con la qualità della pellicola, una commedia con Seth Rogen (in predicato di recitare anche la parte di Steve Wozniak nel film Steve Jobs) e James Franco, quando con la controversia con la Corea del Nord che ritiene il film una sorta di manifesto blasfemo contro il suo leader Kim Jon Un. Il film, a torto o a ragione, è divenuto un simbolo della libertà di parola e di espressione ed è stato visto per curiosità o per sfida da un pubblico molto, molto, più vasto di quello che non l’avrebbe scelto se il governo di Pyongyang non l’avesse attacco in maniera virulenta e poi successivamente un gruppo di hackers, secondo qualcuno legati proprio alla Corea del Nord, non avesse scatenato una guerra digitale contro Sony che lo produce con l’intento di danneggiarne gli interessi. Una mossa che a giudicare da quanto accaduto in queste ore in termini di fatturato, pare avere prodotto un effetto inverso.