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Donald Trump ed Internet: «chiediamo a Gates di spegnere la rete»

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Il terrorismo si sconfigge limitando gli accessi al Web ed è per questo che Internet va chiuso «ne parlerò con Gates». Questa la proposta del candidato repubblicano statunitense Donald Trump, che in un comizio in cui declama pillole di saggezza su tutti, pure su Hillary Clinton, lancia “bombe” alla Maurizio Mosca, come si diceva una volta, su Internet, social e tecnologia.

“Stiamo perdendo un sacco di persone a causa di Internet”, ha detto Donald Trump durante un comizio. Secondo l’imprenditore Internet sarebbe dunque colpevole di alimentare l’estremismo, di essere tramite di messaggi estremisti e di essere mezzo per la comunicazione tra i terroristi. Internet va chiuso, quindi, per eliminare il problema, almeno in alcune zone: questa la soluzione per Donald Trump. Certo, lui non farebbe tutto da solo: consulterebbe prima Bill Gates. “Dobbiamo parlarne con Bill Gates”.

La bizzarria di questa affermazione sarebbe già palese senza il richiamo a Bill Gates, un riferimento che da solo contribuisce a smontare del tutto la credibilità della proposta e probabilmente anche del proponente nelle sue ambizioni. Chi tira in ballo Gates come una sorta di deus ex machina dell’universo tecnologico, possessore delle chiavi che danno accesso all’armadietto dove si trova un fantomatico interruttore che spegne la rete, dimostra di capire ben poco dell’argomento di cui parla e ci si chiede se chi ha una così scarsa conoscenza del sistema che oggi governa il mondo, possa ambire ad avere un posto alla guida del paese che guida la rivoluzione della tecnologia.

Donald Trump ed Internet: «chiediamo a Gates di spegnere la rete»
Image by Gerd Altmann from Pixabay

Ai lettori di queste righe non serve ricordare che Gates, il cui ruolo storico nell’evoluzione dell’hi-tech nessuno può discutere, è oggi solo una figura iconica ma del tutto priva della capacità di influire in qualunque modo sulle scelte strategiche nel funzionamento di un organismo così complesso come Internet. Neppure la Microsoft dei tempi d’oro, cui forse si riferisce con un nesso anti-storico Trump, avrebbe potuto “spegnere Internet” o anche solo controllare Internet, figurarsi oggi quando Redmond è un attore di secondo piano, costretto ad inseguire specialmente in ambiti cruciali dove sono Google e Apple, due nomi che chi ha origliato gli anni ’90 della tecnologia, evidentemente fatica a capire quanto possano essere influenti. Ma neppure Big G e la Mela potrebbero spegnere o deviare il corso di Internet.

La chiusura di Internet è soltanto una delle tante iniziative che Donald Trump, alla luce degli attentati terroristici di Parigi, vorrebbe realizzare negli Stati Uniti. Anzi, forse è una delle proposte meno offensive per la cultura e lo spirito americano, presentate durante il comizio. Se per il candidato alla Casa Bianca, il pericolo terrorismo passa dalla rete, dal World Wide Web, che Gates potrebbe spegnere, passa anche dalle frontiere reali: e così oltre alle frontiere virtuali, Trump promette agli elettori la chiusura degli Stati Uniti all’immigrazione di musulmani.

Non sono mancate, subito dopo il comizio di Donald Trump, le reazioni del mondo della politica, dell’economia e della cultura. E tra queste, anche quella del numero uno di Amazon, Jeff Bezos, che con un Tweet gli ha proposto un posto “sul razzo di Blu Origin”, la sua azienda aerospaziale che sta costruendo una veicolo orbitale.

Internet va chiuso

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