Con l’avvento di iPhone, l’internet sta rapidamente convergendo sempre di più verso i dispositivi mobile piuttosto che attraverso le piattaforme desktop. Seppur più lentamente, la conversione sta avvenendo anche sul suolo italiano, dove entro la fine del 2014 il numero di smartphone stimati si aggireranno intorno ai 45 milioni.
A conferma di ciò, le vendite dei contenuti digitali sono cresciute del 30% soltanto nell’ultimo anno, mentre i beni ed i servizi digitali hanno triplicato il loro valore: saranno più di 30 milioni gli italiani che navigheranno mensilmente da smartphone e tablet entro il 2014, con un aumento del traffico digitale ed i relativi investimenti delle aziende verso questo settore.
Ad oggi, 1 utente su 3 ha scaricato almeno un applicazione a pagamento sul proprio smartphone ed 1 su 5 ha acquistato almeno un prodotto o un servizio di abbonamento; interessante come 4 utenti su 5 si trovino quotidianamente di fronte alle pubblicità visualizzate sul telefono e come, lo stesso numero di utenti, vorrebbe utilizzare il proprio dispositivo per i pagamenti in mobilità in sostituzione della carta di credito.
Come da introduzione, in Italia sono attualmente attivi 37 milioni di smartphone e 7,5 milioni di tablet, ma tali cifre sono destinate a crescere rispettivamente a 45 e 12 milioni entro la fine dell’anno. Sebbene attualmente gli operatori telefonici italiani permettono di navigare attraverso la nuova rete 4G LTE soltanto in poche città, entro il 2014 il 60% del paese supporterà tale tecnologia.
Soltanto poche ore fa vi abbiamo raccontato come gli utenti preferiscano di gran lunga le applicazioni gratuite ma con pubblicità ed acquisti in-app piuttosto che quelle a pagamento esenti da questi ultimi due sistemi integrati. Ebbene, ciò in Italia si traduce in un importante 85% di utenti che visualizzano quotidianamente annunci pubblicitari all’interno di siti web ed applicazioni: la metà di questi, per errore o di propria spontanea volontà, ci clicca sopra. L’impatto economico generato dall’ecosistema mobile che si è creato ha dato origine alla cosiddetta Mobile & App Economy, che nel 2013 vale già 25,4 miliardi di euro.