E’ stato finalizzato HTTP 2, il nuovo protocollo Internet che è alla base del funzionamento del web, il primo e più importante cambiamento da 16 anni a questa parte. La sigla deriva da Hypertext Transfer Protocol e l’ultimo cambiamento risale al 1991 quando fu introdotto HTTP 1.1. Tra i numerosi vantaggi promessi dal nuovo HTTP 2 uno dei principali riguarda l’introduzione del funzionamento in multiplexing che permette di consegnare diverse richieste in contemporanea, ponendo fine così ai caricamenti interrotti delle pagine web e ai rallentamenti conosciuti da tutti i naviganti della Rete. In effetti tra le promesse più attese di HTTP 2 troviamo velocità più sostenute nei tempi di caricamento, connessioni più durature, la gestione velocizzata di più elementi infine anche maggiore sicurezza per gli utenti.
Le specifiche di HTTP 2 sono per lo più basate sul protocollo SPDY proposto da Google, successivamente modificato e adattato in base alle richieste dello IETF HTTPBIS Working Group, il comitato di esperti e tecnici che supervisiona gli standard di Internet. Tra le specifiche di SPDY, già supportato in Chrome, Firefox, Microsoft Internet Explorer e anche Facebook, c’è anche quella della crittografia, soluzione da anni sostenuta da Big G ma che ha assunto una importanza ancora più fondamentale non solo per limitare le vulnerabilità per hacker e pirati informatici, ma soprattutto negli ultimi anni in seguito alle rilevazioni sulle operazioni di spionaggio da parte degli enti governativi, in particolare la RSA statunitense.
I requisiti sulla sicurezza non sono stati però resi obbligatori nell’attuale versione di HTTP 2 ma la sua adozione, nella maggior parte dei casi, implicherà anche l’attivazione della crittografia. Con il nuovo protocollo è necessario stabilire un collegamento diretto tra il server web e il browser che riceve i dati, in questo modo possono essere saltati i dispositivi intermedi che non supportano HTTP 2. Anche se esistono pressioni contrastanti sul completamento dei lavori, si prevede che il nuovo protocollo HTTP 2 prosegua il suo iter, ora in fase RFC, Request for Comment, come riporta TNW per essere approvato entro la fine di quest’anno.