Intel e TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) starebbero sul punto di siglare uno storico accordo commerciale di partnership per la produzione di chip con processo produttivo a 45 nm. L’annuncio ufficiale è atteso per oggi nella sede di Intel di Santa Clara, secondo The Wall Street Journal.
La collaborazione tra le due società mira probabilmente, dice il Wall Street Journal, a realizzare nuove versioni di Atom in grado di ridurre ulteriormente i consumi, inoltre per nuove versioni di Atom SoC, vale a dire veri e propri sistemi completi su di un unico chip in grado di eseguire molteplici funzioni, in particolare la gestione dei collegamenti con le reti cellulari 3G.
Tra le ipotesi anche quella di una partnership per la produzione di chip con processo produttivo a 45 nm per i processori Larrabee e per la GPU integrata nella famiglia di CPU Clarkdale.
Intel ha dichiarato che i primi prodotti basati su Larrabee saranno destinati “al mercato della grafica per personal computer”, supporteranno DirectX e OpenGL e sono pensati per eseguire i videogame e i programmi di nuova generazione. Larrabee dovrebbe, infatti, permetter il via all’impegno del settore per lo sviluppo e l’ottimizzazione di software per le decine, centinaia e migliaia di core su cui saranno basati i futuri computer.
L’accordo permetterà a Intel di concentrarsi sul prossimo passaggio evolutivo interno, che vedrà l’arrivo di transistor a 32 nm per le future Cpu. Per le Gpu integrate e Larrabee dovrebbero bastare, invece, i 45 nm. TSMC ha tra i propri partner anche Nvidia e AMD.
Va notato, in ogni caso, che TSMC costruisce da tempo chip e processori per Qualcomm, Texas Instruments e numerose altre multinazionali impegnate nel settore cellulare: per questa ragione il cosstruttore per conto terzi di Taiwan vanta competenze e tecnologie che possono facilitare lo sbarco di Intel in nuovi segmenti di mercato come i dispositivi compatti e tascabili per l’accesso al Web, i cosiddetti MID infine anche negli smartphone.
Se davvero Intel si affiderà a terze parti per la produzione di processori si tratterebbe, al di là del tipo di processore, di una svolta storica. Intel ha sempre prodotto in proprio i suoi processori, ma se davvero affiderà a TSMC il compito di creare nuovi chip si sarà di fronte alla conferma che neppure un colosso delle dimensioni di Santa Clara è in grado di disperdere energie in processi che possono essere esternalizzati ad aziende con un alto grado di specializzazione.
La svolta trae sicuramente spunto da un contesto macroeconomico nel quale è necessario ottimizzare gli impianti, ridurre i costi e accorpare le produzioni.