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Intel, vicina la firma per le fabbriche di chip in Italia

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ll mega piano di investimenti Intel in Europa da 80 miliardi di euro sembra porterà presto i suoi frutti anche in Italia: secondo fonti di Reuters il colosso di Santa Clara e il governo uscente Draghi avevano in programma di siglare un accordo entro la fine di agosto per un investimento di 4,5 miliardi di euro (5 miliardi di dollari) per costruire due fabbriche per assemblaggio e packaging di chip e processori nel nostro Paese.

Le due parti sembrano ancora intenzionate a raggiungere l’obiettivo, un accordo che creerà 1.500 nuovi posti di lavoro, oltre a 3.500 nuove assunzioni nell’indotto, per un totale di 5.000 posti di lavoro. Il governo sembra sia pronto a sostenere fino al 40% degli investimenti Intel in Italia, anche in previsione dell’aumento nel tempo oltre i 5 miliardi di dollari iniziali.Intel porta in Europa la sua macchina più sofisticata per chip

Sempre stando alle ultime indiscrezioni Piemonte e Veneto sarebbero le due regioni selezionate per le due nuove fabbriche Intel in Italia, mentre in precedenza erano state prese in considerazione anche Lombardia, Puglia e Sicilia. In ogni caso sia i dettagli di percentuali e sostegni, sia le regioni selezionate potrebbero cambiare alla firma dell’accordo.

L’operazione rientra nel mega piano di investimenti Intel in Europa da 88 miliardi di dollari, circa 80 miliardi di euro, annunciato a marzo di quest’anno per realizzare centri di ricerca e sviluppo e fabbriche per chip e processori in diverse nazioni dell’eurozona. Tra queste 17 miliardi di euro per un avanzato stabilimento di produzione in Germania, un centro di ricerca e sviluppo in Francia, più stabilimenti per varie farsi di progettazione, assemblaggio e packaging di chip in Irlanda, Polonia e Spagna oltre all’Italia.Intel IDM 2.0 è il piano di Pat Gelsinger per far rinascere Intel

Le mosse puntano a diversificare la produzione di chip troppo concentrata in Oriente, il tutto con il sostegno dello European Chips Act, rafforzando il settore nel Vecchio Continente anche per far fronte alla sempre crescente domanda di chip e componenti, come per esempio sta avvenendo nel settore delle auto.

Sulla spinta del Chips Act europeo sembra che il governo Draghi avesse anche aperto trattative con TSMC (costruttore dei chip Apple serie A per iPhone e iPad e serie M per Mac), STMicroelectronics, Memo Electronic Materials e Tower Semiconductor all’inizio di quest’anno.

Nell’ultima trimestrale Intel ha registrato il risultato peggiore degli ultimi 10 anni. Tutte le notizie dedicate a Finanza e Mercato sono disponibili ai rispettivi collegamenti.

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