Torna l’ipotesi che vuole Intel produttore di futuri chip per dispositivi iOS per conto di Apple. L’agenzia di stampa Reuters fa sapere che i due partner hanno già discusso della questione lo scorso anno, ma le trattative sono poi arenate. L’indiscrezione non sorprende se è vero, come da tempo affermano voci che circolano in questo senso, che Apple vuole sempre più svincolarsi da Samsung (produttrice per conto della casa di Cupertino dei chip Ax).
Paul Otellini, CEO dell’azienda di Santa Clara, a maggio dello scorso aveva promesso l’arrivo di chip per smartphone e tablet affermando esplicitamente che l’intenzione era attirare clienti-chiave come Apple (“Abbiamo il compito di rendere il nostro silicio irresistibile per costruire sia Mac, sia iPad migliori, tanto da non poterci ignorare e prendere altre decisioni”), anche se al momento si deve escludere del tutto la possibilità che Apple possa usare prodotti a marchio Intel. Piuttosto Intel potrebbe produrre nelle sue fabbriche i chip della serie A, eseguendo quel che fa oggi Samsung nei suoi impianti.
Sunit Rikhi, vice presidente e general manager della custom foundry di Intel, pur senza essere esplicito, ha ammesso che la società è in contatto con “un potenziale grande cliente del mondo mobile”, ma non ha espressamente indicato se si tratta di Apple. Chuck Mulloy, portavoce di Intel, ha confermato che la società è costantemente in discussione con Cupertino, acquirente di CPU per computer ma non ha commentato in merito a negoziazioni su processori realizzati su commissione nelle fonderie.
Un accordo per la produzione di chip destinati a smartphone e tablet interessa sia Apple, sia Intel. Il produttore di Santa Clara ha le competenze tecniche e le capacità produttive per realizzare senza problemi SoC ARM; Cupertino potrebbe avere il miglior partner possibile sul mercato, l’unico, assieme a TSMC che non a caso è accostata spesso ad Apple, in grado di garantire le elevate richieste generate dalle vendite di iPad e iPhone nel momento in cui Cupertino abbandonerà Samsung. Non è neppure da escludere che, come Apple usa fare in sostanza per quasi tutta la componentistica e con i partner nell’assemblaggio, Intel possa essere messa in concorrenza con la summenzionata TSMC allo scopo di ottenere il miglior prezzo e per ammortizzare i rischi. Dal punto di vista commerciale, un analista di Reuters valuta in 4.2 miliardi di dollari il possibile fatturato di questi prodotti per il solo 2015, con un margine per Intel del 50%.
Il rapporto tra Intel e Apple è stato attraversato negli ultimi anni da periodi di odio e amore. Secondo indiscrezioni che sono circolate nei mesi passati, la Mela avrebbe provato più volte a tentare di rivolgersi altrove (AMD) per le CPU dei Mac ma poi è sempre tornata a siglare accordi con Intel. Il defunto CEO di Apple, Steve Jobs, sembra volesse usare i chip Atom di Intel nella fase progettuale dell’iPad ma fu poi convinto dai suoi luogotenenti, per motivi sia tecnici, sia strategici, a preferire il design di ARM.
[A cura di Mauro Notarianni]