Se servisse una prova delle difficoltà nel settore informatico, questa potrebbe essere una: Intel ha per il momento fermato i lavori per la costruzione del nuovo impianto produttivo noto come “FAB42”. Annunciato in pompa magna nel 2011, il nuovo stabilimento di Chandler (in Arizona) doveva essere uno degli stabilimenti più avanzati al mondo e servire alla costruzione di processori a 14 nanometri.
Intel aveva fatto importanti investimenti (all’epoca si prevedevano oltre 5 miliardi di dollari) ma la fabbrica non inizierà a produrre in conseguenza del calo della domanda di nuovi computer da parte dei consumatori (si parla di un -10% solo per lo scorso anno). La struttura del nuovo impianto è esistente ma all’interno non sono presenti i costosi e complessi macchinari, altri costi che al momento l’azienda preferisce non affrontare. Sempre ammesso che Intel riesca a imporsi nel mercato mobile (smartphone e tablet) la fabbrica potrebbe in futuro essere convertita per la produzione a 10 nanometri. Intel sta ultimamente cercando di guardare a mercati diversi, con progetti e piattaforme nel campo dei dispositivi indossabili, computer su schede SD, supporto a dispositivi che combinano Windows e Android.