Senza grande clamore, Intel ha cominciato a sperimentare la vendita di un “Upgrade Service”, un software che consente di sbloccare le piene potenzialità di determinati processori. Alcuni PC, come ad esempio il modello SX2841-09e prodotto da Gateway, funzionano con una versione limitata in fabbrica in modo artificioso del processore Pentium G6951. Acquistando il servizio di upgrade è possibile sbloccare l’hyperthreading, attivare a quattro thread e abilitare 1MB di cache L3 sulla CPU, migliorando le performance complessive del computer.
Il servizio non è attivo in tutto il mondo e un programma pilota è al momento in fase di sperimentazione in Canada, Olanda, Spagna e Stati Uniti. Intel non ha fatto sapere se l’iniziativa sarà una la futura tendenza o se il piano sarà in seguito abrogato. Si tratta ad ogni modo di una trovata certamente controversa: il processore è fabbricato sempre allo stesso modo e con gli stessi costi, e in sostanza si chiedono soldi per sbloccare funzionalità presenti di serie nella CPU.
E’ pratica comune sia di Intel, sia di AMD vendere CPU a prezzi minori, marchiate però come se fossero prodotti differenti, mentre non sono altro che CPU con porzioni non funzionanti (un chip dual core con un core difettoso può essere spacciato per una CPU single-core perfettamente funzionante; discorso simile per CPU con parti di cache non operative).
Intel, probabilmente, vuole sondare il mercato. Resta da vedere come reagiranno i produttori di PC e, soprattutto, se gli utenti saranno disposti a pagare un supplemento per sbloccare qualcosa che è integrato di sere in ciò che gli è stato venduto.
[A cura di Mauro Notarianni]