Anand Chandrasekher, capo del gruppo delle componenti per l’ultra mobile di Intel, lascia Santa Clara. La notizia dell’abbandono di una figura storica del gigante dei chip (24 anni in società) ha colto di sorpresa osservatori e analisi che si stanno interrogando in queste ore sulle ragioni di un così repentino ed inaspettato annuncio.
La spiegazione prevalente è che l’addio di Chandrasekher sia stato determinato dalla serie di fallimenti sommati nel corso degli ultimi tempi e ancora più nel corso degli ultimi mesi da Intel nel settore della telefonia cellulare e dei tablet dove attualmente la forza trainante è costituita dalla concorrente ARM, una società che studia architetture e le cede in licenza a realtà come Samsung, Texas Instruments, Qualcomm, Nvidia. Intel fino ad oggi è stata incapace di fornire ai produttori di queste piattaforme una reale alternativa con i suoi Atom, prodotti sì a basso consumo, ma non in grado di offrire alternative a quelli sviluppati sulla piattaforma di ARM
Chandrasekher e il suo gruppo avevano scommesso in maniera massiccia su una partnership con Nokia intorno ad un comune sistema operativo denominato MeeGo, ma come noto la società di Espoo ha ora virato verso Microsoft che a sua volta sembra avere deciso anch’essa di abbracciare con decisione ARM.
Incapace di battere la concorrente nel settore dei cellulari e degli smartphone, una volta che anche l’effimero regno dei Netbook, dove Atom era e resta una componente insostituibile, crollerà definitivamente sotto i colpi dei tablet con touch screen, Intel dovrà difendere il suo fortilizio tradizionale, costituito dai laptop con Centrino, partorito anch’esso da Chandrasekher prima del suo passaggio al settore ultra mobile e anche qui non mancano dei rischi. Il mercato dei notebook è prossimo a subire un assedio di “forze nemiche” visto che attualmente le previsioni sono per una forte crescita del business degli ultrasottili, categoria alla quale appartiene il MacBook Air, che a loro volta ammiccano proprio al mondo dei processori ARM.
A fronte di tutto questo è probabile che Intel non abbia impedito, se non addirittura si sia spinta a consigliare, ad Chandrasekher di “perseguire altri interessi”, come si legge nel comunicato che sancisce il divorzio. L’obbiettivo di Mike Bell e Dave Whalen, vice presidenti dell’Intel Architecture Group, sarà quello di studiare il sistema per uscire dall’angolo, un’operazione che non sarà nè semplice nè indolore.