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Intel punta su processori a basso consumo e spera in Android

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Mentre il mondo attende ancora Ivy Bridge, il successore di Sandy Bridge l’attuale e più moderna architettura di Intel, Santa Clara fa un passo avanti e presenta al mondo Haswell, il successore di Ivy Brige. L’occasione per introdurre la base intorno a cui saranno costruiti i processori del 2013 è stato l’Intel Developer Forum, il consueto appuntamento autunnale convocato da Santa Clara per presentare le novità più importanti nel settore della ricerca e sviluppo che escono dai suoi laboratori.

processore solare intelDi Haswell già si sapeva che avrà circuiteria a 22 nanometri e chip con transistor a struttura tridimensionale, due tecnologie che dovrebbero debuttare con Ivy Bridge, ma oggi Paul Otellini ha anche spiegato che «le innovazioni a livello di tecnologia del silicio e progettazione della piattaforma – dice Intel – ridurranno il consumo energetico della piattaforma in stato di inattività di oltre 20 volte, rispetto ai design attuali, senza compromettere le prestazioni di elaborazione». Otellini ha spiegato oggi che queste modifiche progettuali renderanno possibile una durata della batteria in standby di oltre 10 giorni entro il 2013; in pratica un processore Haswell dovrebbe dare un 30% di riduzione di consumo in stanb by rispetto ad un Core i5 di oggi. La batteria potrebbe arrivare fino a 24 ore di lavoro con una sola carica. L’obbiettivo principale è quello di incrementare l’appetibilità e le prestazioni degli ultrabook, la categoria di portatili ultraleggeri e ultrasottili su cui Intel punta in maniera decisa per dare una mano ai suoi alleati alle prese con la missione di contrastare il successo di MacBook Air. L’architettura degli Ultrabook costruiti su Haswell dovrebbe dare la possibilità di produrre computer sempre connessi anche in modalità standby, mantenendo sempre aggiornati e-mail, social media e contenuti digitali. Per dimostrare le potenzialità di Haswell Otellini ha dimostrato un prototipo del processore in grado di funzionare alimentato ad energia solare (foto qui sopra)

Intel ha anche fornito qualche informazione più dettagliata sul lancio di Ivy Bridge. I nuovi processori dovrebbero arrivare entro fine 2011 e probabilmente essere dimostrati, come sempre accade, al CES di Las Vegas. Anche nel caso di Ivy Brige il principale obbiettivo è quello di ridurre i consumi dei processori senza intaccare le prestazioni. Nella nuova generazione di chip, come accennato, debutteranno chip trigate e circuiteria a 22 nanometri il che renderà possibile creare processori quad core da 35W, 10 in meno degli attuali Core i7. Come nota Anandtech questo aprirebbe le porte per processori quad core nei MacBook Pro la cui architettura hardware non permette di avere processori sopra i 35W.

Importante, infine, l’annuncio di collaborazione con Google dato nel corso del keynote iniziale dell’IDF. Santa Clara che fino ad oggi ha latitato in maniera preoccupante nel settore del mobile e conta di rilanciarsi grazie ad un progetto di riferimento basato sul processore Atom funzionante sulla piattaforma Android. L’impegno congiunto, illustrato con la presenza sul palco di Andy Rubin, Senior Vice President of Mobile di Google (foto in fondo alla pagina), e che prevede anche un massiccio lavoro sul kernel del sistema operativo, dovrebbe accelerare il tempo che intercorrerà tra la progettazione e il rilascio di smartphone basati su tecnologia Intel che girano sulla piattaforma Android. La speranza di Intel è ovviamente quella di smarcarsi dall’ipoteca sul suo futuro posta dal costante e crescente successo dei dispositivi ARM che in questo momento sono largamente dominanti anche per l’insuccesso avuto fino ad oggi nella produzione di processori con consumo paragonabile a quello che ottengono i concorrenti che sviluppano chip fondati sull’architettura concorrente al punto che persino l’alleata storica Microsoft ha deciso di creare una versione ARM di Windows.  Otellini ha dimostrato uno smartphone basato su Medfield, un chip a basso consumo che doveva essere pronto diversi mesi fa ma che è stato costantemente rinviato finendo per costare il posto ad Anand Chandrasekher, storico e molto visibile del General Manager dell’Ultra Mobility Group di Intel.

rubin otellini

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