Con il termine overclocking si indica la tecnica che permette di aumentare la frequenza di clock di un componente (generalmente il processore) rispetto a quella prevista e testata dal produttore, sarà supportata dalle CPU Skylake con il suffisso alfabetico “K”. Queste, infatti, per usare la terminologia di Intel, sono “sbloccate” permettendo alcuni interventi da parte di utenti più smaliziati.
Intel potrebbe riservare questi chip a macchine portatili destinate ai giochi. I processori con il suffiso “K” non sono del tutto estranei al mondo Mac: l’iMac con display Retina 5K in fase di ordine è configurabile con il Core i7-4790K, un quad-core a 4,0 GHz (che con il Turbo Boost arriva fino a 4,4 GHz) scelto da Apple non per la possibilità di overclocking ma perché è il più potente della gamma.
In passato sono apparsi diversi tool per l’overcloking dei Mac. Interventi di overclocking si rendono possibili, poiché i chip prodotti in fabbrica, progettati per lavorare a una certa frequenza, solitamente tollerano frequenze superiori. Le particolari metodologie di produzione adottate compensano il fatto che i chip prodotti possano, di fatto, essere più o meno validi, secondo la purezza delle materie prime utilizzate e dell’inevitabile imprecisione dei macchinari che assemblano le CPU.
Ricordiamo che utility e altri metodi di overcloking devono essere usati sempre con estrema cautela poiché forzano la CPU e la macchina ad operare a frequenze per le quali non è stato effettuato da Intel e dal produttore della macchina nessun test approfondito e dunque non è possibile garantire stabilità e il perfetto funzionamento del computer.