Intel ha comunicato il fatturato del terzo trimestre, pari a 13,5 miliardi di dollari, con un risultato operativo di 3,5 miliardi di dollari, utili netti di 3 miliardi di dollari e utili per azione pari a 0,58 dollari. La società ha generato circa 5,7 miliardi di dollari in liquidità dalle proprie operazioni, ha pagato dividendi per un valore di 1,1 miliardi di dollari e ha impiegato 536 milioni di dollari per riacquistare 24 milioni delle proprie azioni.
“Il terzo trimestre ha rispecchiato le aspettative, con una crescita modesta in un contesto difficile”, ha dichiarato Brian Krzanich, CEO di Intel. Il fatturato del PC Client Group (la divisione più importante) è pari a 8,4 miliardi di dollari, +3,5% rispetto al trimestre precedente e -3,5% rispetto all’anno precedente. Più interessante il fatturato del Data Center Group, pari a 2,9 miliardi di dollari, +6,2% rispetto al trimestre precedente e +12,2% rispetto all’anno precedente.
La società ha fatto sapere che la produzione dei chip Broadwell, successori degli Haswell, sarà ritardata, posticipando di un trimestre l’uscita prevista, se ne parlerà dunque dopo il primo trimestre del prossimo anno. I processori Intel Core Broadwell sono i primi costruiti con tecnologia produttiva a 14 nanometri, un procedimento che potrebbe spiegare le difficoltà incontrate dal produttore. I problemi riscontrati sembra siano stati superati ad ogni modo grazie a specifici fix nel processo di produzione. Tra i vantaggi principali dei processori della generazione Broadwell segnaliamo il consumo ridotto del 28% rispetto alle CPU attuali Haswell.