Dopo non aver creduto negli smartphone, si scopre un ulteriore clamoroso passo falso di Intel: sette anni addietro aveva avuto la possibilità di acquistare una quota di OpenAI, quella che allora era una nascente organizzazione no profit impegnata in ricerche su un settore nel quale pochi avrebbero scommesso: l’intelligenza artificiale, una mossa che non è stata fatta con tutto le conseguenze del caso e il vantaggio che accumulato nel settore Nvidia.
A riferirlo è Reuters spiegando che dal 2017 al 2018 vi sono stati tentativi di trattative con varie opzioni di investimento sul tavolo e di partnership tecnologica, compresa la possibile acquisizione del 15% da parte di Intel per un miliardo di dollari. Una diversa opzione messa sul tavolo era un ulteriore opzione del 15% in cambio di server a prezzi di costo.
OpenAI, all’epoca in un momento cruciale della sua fase di sviluppo, stava preparando GPT-2 e aveva tentato di avvicinarsi a Intel per ridurre la sua dipendenza da Nvidia e creare una sua infrastruttura. La startup era allora sconosciuta al grande pubblico, ma era già stata adocchiata da Microsoft, che aveva deciso di siglare una partnership nel 2016 (successivi investimenti sono stati fatti con un miliardo di dollari nel 2019 e altri 10 miliardi di dollari nel 2023).
L’accordo con Intel non è andato in porto. A detta di Reuters le motivazioni sono due: da un lato, Bob Swan, l’allora CEO della Casa di Santa Clara, non credeva che le IA generative si sarebbero concretizzate nel prossimo futuro e avrebbero potuto rimborsare l’investimento iniziale; dall’altro, la divisione data center di Intel non voleva vendere i suoi prodotti a prezzo di costo.
Il resto è storia: grazie a ChatGPT OpenAI è cresciuta in modo esponenziale e guida la corsa verso l’AI, con vantaggi soprattutto per Nvidia che fornisce la maggior parte dei sistemi di calcolo. Per comprendere l’errore basta questo dato: l’attività di data center di Intel (che include i server dedicati all’AI) dovrebbe permettere quest’anno di generare 14 miliardi di dollari di fatturato, contro i 106 miliardi di Nvidia.
Questa informazione arriva a pochi giorni dall’annuncio di Intel della trimestrale deludente e del piano di licenziamento previsto per oltre 15.000 dipendenti.
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