Il nuovo Windows 10 atteso entro questa estate non riuscirà a far risollevare le vendite poco brillanti se non addirittura stagnanti dei computer PC Windows. La previsione risulta ancora più interessante non solo perché sfata ancora una volta uno dei connubi più longevi della storia dell’informatica personale, processori Intel e sistemi operativi Microsoft, ma perché proviene proprio dal massimo dirigente Intel.
Durante la conferenza annuale degli investitori Intel, Brian Krzanich, Ceo del colosso dei processori di Santa Clara, ha espresso i suoi dubbi al riguardo, dichiarando esplicitamente di credere poco o nulla al possibile effetto positivo di Windows 10 sulle vendite di computer. “Con l’inizio dell’anno stiamo attraversando un’altra transizione, gli upgrade a Windows 10. Stiamo osservando qualche spinta trimestre su trimestre, ma continuiamo a tenere sott’occhio la nostra previsione di lungo termine. Una anticipazione di lungo periodo in cui il mercato dei PC dovrebbe essere piatto o leggermente in calo con cifre singole”.
Va ricordato che per anni ogni lancio di una nuova versione di Windows ha generato un aumento delle vendite di PC, effetto che è andato svanendo con le ultime release. Le dichiarazioni di Krzanich più che indicare una sfiducia in Windows 10 appaiono così come una analisi dell’attuale mercato dei PC. Il dirigente top di Intel non esclude che nel breve periodo il nuovo sistema operativo Microsoft possa generare incrementi nelle vendite di hardware, ma le analisi delle principali società indicano ormai da tempo che il mercato dei computer desktop e portatili è profondamente mutato, soprattutto grazie al successo di smartphone e tablet: difficilmente nel lungo periodo la situazione potrà essere modificata dal rilascio di un nuovo sistema Windows. Ricordiamo che le prime impressioni sulle versioni non ancora definitive di Windows 10 sono in generale buone: il rilascio è per il momento atteso alla fine di luglio.