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Intel Medfield, dai primi benchmark ottime prestazioni ma consumi eccessivi

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Il sito VR Zone ha pubblicato alcuni interessanti dettagli sulla CPU a 32 nm “Medfield” di Intel evidenziando prestazioni molto interessanti e consumi ridotti. Secondo le fonti del sito in questione, Intel ha serie intenzioni di sfondare nel settore mobile e a questo proposito ha riorganizzato quattro sezioni in precedenza distinte (Mobile Communications, Mobile Wireless, Netbook & Tablet PC e Ultra-Mobility) unendole in una sola business unit denominata “Mobile and Communications,  guidata da Mike Bell e Hermann Eul. La prima creazione di questo gruppo è il chip a 32 nm “Medfield”, nome in codice del primo vero SoC di Intel o, se vogliamo chiamarlo come preferisce il produttore “piattaforma verticale integrata”. 

Questo chip è in grado di competere con i SoC della serie “A” di Apple, con il Tegra di NVIDIA, lo Snapdragon di Qualcomm, Exynos di Samsung, l’OMAP di Texas Instruments, ecc. Di tutti i chip fino a qui nominati, solo l’Exynos è costruito con processo produttivo a 32 nm. Con settimane di anticipo rispetto al lancio ufficiale, VR Zone ha pubblicato alcuni benchmark su un non meglio specificato tablet. La configurazione di sviluppo era composta da un core x86 a 1.6GHz, 1GB RAM LP-DDR2, un chip radio WLAN/Bluetooth/FM di un non specificato produttore, display da 10.1″ con risoluzione 1280×800 e lettore di eMMC/micro-SD card. I test sono stati compiuti su Honeycomb (Android 3.x) anche se pare che il tablet in questione sfrutterà il sistema operativo Ice Cream Sandwich (Android 4.x) quando sarà disponibile al pubblico. Nei benchmark Caffeinemark 3 il tablet con Medfield ha raggiunto il punteggio record di 10.500 punti, contro i 7.500 di Tegra 2, e gli 8.000 punti del Qualcomm Snapdragon MSM8260. L’Exynos di Samsung era finora il prodotto imbattuto con il record di 8500 punti. Prima di gridare al miracolo bisognerà ad ogni modo attendere i risultati del quad-core Tegra 3 di Nvidia il quale, lo ricordiamo, integra ben 12 core GeForce per la gestione della grafica e anche un quinto core companion specializzato nell’esecuzione dei compiti più comuni e ottimizzato per il risparmio energetico.

A proposito di risparmio energetico, pare essere questo al momento il punto debole di Medfield. Il prototipo testato da VR Zone, ha richiesto 2,6 watt in Idle (Intel ha come target 2W) e nello scenario peggiore (riproduzione filmati a 720p in formato Adobe Flash) ha consumato 3.6 watt, anche se il target fissato è il consumo massimo di 2.6 watt. Bisognerà ora attendere i prodotti definitivi per capire se Intel avrà fatto centro e potrà finalmente scendere seriamente nell’arena dei chip per tablet e smartphone.

 

[A cura di Mauro Notarianni]

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