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Intel ha fatto sapere che i processori Xeon Skylake-EP v5 saranno disponibili da metà 2017. I processori in questione sostituiranno gradualmente i Broadwell; non saranno molto diversi dagli attuali ma si caratterizzeranno per la presenza di un set di istruzioni vettoriali AVX a 512 bit, funzionalità che potrebbero offrire vantaggi in determinati ambiti (prestazioni nei calcoli in virgola mobile, accelerazione degli algoritmi di compressione e codifica, maggiore sicurezza).
Il modello top della gamma dovrebbe mettere a disposizione 22 core, un’enorme cache L3 di 55MB; la frequenza di Xeon E5–2699A v4 è maggiore rispetto Xeon E5-2699 v4: 2,4 GHz anziché 2,2 GHz. A detta del produttore i cambiamenti garantiranno il 5% di prestazioni in più rispetto allo Xeon E5-2699 v4. Altra peculiarità è il supporto on-chip all’architettura Intel OmniPath, interconnessione proprietaria ad alta velocità pensata per offrire performance elevate in ambito HPC (high performance computing) per il collegamento di server, storage di rete e altri dispositivi. Il TDP massimo (l’energia dissipato che il sistema di raffreddamento dovrà smaltire per mantenere la temperatura del processore stesso entro una soglia limite) è di 145 W ed è dunque improbabile che Apple decida di sfruttarlo in future macchine.