L’Italia brilla ancora alla Intel Global Challenge di Berkeley, concorso mondiale per lo sviluppo di business plan giunto quest’anno alla decima edizione, che incoraggia gli studenti con capacità imprenditoriali ad affrontare alcune delle sfide più pressanti del mondo attraverso la tecnologia informatica.
La modenese Neuron Guard è salita infatti sul podio dei migliori progetti imprenditoriali a livello internazionale, portando a casa un premio di 15.000 dollari grazie ad una soluzione integrata in loco per il trattamento del danno cerebrale acuto e per prevenire perdite irreversibili di funzionalità in seguito a ictus, morte cardiaca improvvisa o trauma cranico.
A vincere il gran premio dell’edizione 2014 della Intel Global Challenge, che ogni anno apre le porte ai partecipanti dei grandi venture capitalist e investitori della Silicon Valley, è stato invece il progetto Lab4U, creato da un team di studenti imprenditori del Cile con il supporto di un centro di ricerca sul cancro locale. Lab4U ha sviluppato una tecnologia che utilizza un telefono cellulare come strumento scientifico per “democratizzare” le attrezzature di laboratorio. Attraverso sensori mobili integrati e una piattaforma Web di crowd-learning, gli utenti possono preparare, analizzare e condividere i risultati di laboratorio tramite cellulare. Il team, che ha tratto ispirazione per la creazione di questa tecnologia dalla mancanza di strumenti di laboratorio presso la propria università, intende cambiare il modo in cui la scienza viene insegnata e il modo in cui vengono eseguiti gli esperimenti.
Intel Foundation ha assegnato un totale di 100.000 dollari in premi in denaro, tra cui il gran premio di 50.000 dollari al team cileno e tre premi di 15.000 dollari per le squadre che, come l’italiana Neuron Guard, hanno ottenuto il primo posto nelle seguenti categorie: Internet, mobile computing e software; Informatica per l’innovazione sociale; Internet delle cose e hardware. È stato inoltre assegnato un premio di 5.000 dollari per i social media.
Gli altri due progetti vincitori dei primi premi sono stati Karisma Kidz, dal Regno Unito, che ha creato un’applicazione mobile chiamata “Moodville”, una soluzione di gioco per bambini per sviluppare la loro intelligenza emotiva attraverso l’identificazione e la gestione dell’umore; e poi Servtech, da Taiwan, che ha inventato un’infrastruttura tecnologica per sfruttare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’industria manifatturiera. Grazie alla tecnologia di Servtech, le fabbriche possono utilizzare i big data per avere accesso alle condizioni dei macchinari e rilevare anomalie nelle apparecchiature. Plaze, dal Libano, è stata infine premiata per l’approccio innovativo ai social media.
Alle selezione di Berkeley, infine, e nella rosa finale delle migliori otto start up del concorso internazionale, è arrivata quest’anno anche una seconda iniziativa italiana, Buzzoole, basata a Napoli, che opera nel campo del marketing digitale, o meglio, del cosiddetto “buzz marketing” attraverso i social media, con una piattaforma innovativa basata su un algoritmo proprietario.
Il concorso, che si è svolto presso la Haas School of Business dell’Università della California di Berkeley, ha visto la partecipazione di 26 team da 20 Paesi di tutto il mondo. Le squadre finaliste sono state selezionate tra più di 60 Paesi e 9 concorsi locali. Fondata nel 2005, la Intel Global Challenge è stata ideata per motivare i giovani imprenditori a sviluppare tecnologie innovative in grado di risolvere le sfide del mondo reale, sviluppare modelli di business attuabili e trasferire la tecnologia dai laboratori universitari al mercato.