Uno dei problemi che ha limitato l’adozione in massa di Thunderbolt è il costo elevato di accessori e dispositivi con questa tecnologia proposti da vari produttori. Le cose potrebbero cambiare con l’integrazione nativa del supporto per Thunderbolt 3 nei futuri processori e rendendo il protocollo esente da royalty, mossa che Intel ha intenzione di fare entro fine anno.
«Riteniamo che la prima cosa che dovremmo fare è agevolare l’adozione e l’impiego di Thunderbolt 3 nei PC» ha dichiarato a Wired Jason Zille, a capo della divisione Intel che si occupa dello sviluppo di Thunderbolt, una scelta che consentirebbe una più ampia adozione nell’ecosistema, con periferiche e altri dispositivi.
Ziller evidenzia che il costo delle periferiche, con cavi attivi da 2m che costano anche 60 dollari, hanno impedito la diffusione e l’adozione di queste periferiche. La scelta di Intel potrebbe contribuire a fare abbassare i prezzi, eliminando i costi di licensing della tecnologia. «Il costo è un elemento tenuto in considerazione – ha detto ancora Ziller – Lavoriamo costantemente con l’industria del settore per ridurre i costi di cavi e dispositivi».
«Ci sono sempre stati e forse sempre ci saranno porte con cavi anche sui computer più piccoli e leggeri; avere dunque una porta che consente davvero di fare di tutto, è la nostra visione di Thunderbolt 3». Thunderbolt è tecnologia di connessione ad alta velocità che combina su un unico cavo trasferimento dati ad alta velocità e display HD (ad alta definizione) oltre all’alimentazione per le periferiche. È stata sviluppata da Intel grazie a una collaborazione tecnica con Apple e resa disponibile per la prima volta nei MacBook Pro nel 2001.
Anche Apple che fa parte del gruppo di società che sostiene Thunderbolt e ha contribuito a creare questa tecnologia accoglie favorevolmente la scelta di Intel di integrarne il supporto nei processori e di eliminare i costi di licenza. «Apple e Intel hanno collaborato da Thunderbolt fin dall’inizio – dichiara Dan Riccio Senior Vice President Hardware Engineering di Apple – Come leader del settore nella sua adozione, plaudiamo gli sforzi di Intel per integrare la tecnologia Thunderbolt nelle sue CPU e aprirla al resto del settore».
La visione alla base della tecnologia in questione (precedentemente nota con il nome in codice “Light Peak”) è di trasferire più velocemente i contenuti multimediali, semplificare le connessioni tra i dispositivi e dare vita a nuovi modi di costruire e usare i computer. La combinazione di connessioni dati e video HD ad alta velocità in un unico cavo è essenziale per mettere in pratica questa visione. Thunderbolt raggiunge questi risultati tramite due metodi di comunicazione, o protocolli: PCI Express per il trasferimento dati e DisplayPort per i display. PCI Express offre la flessibilità per collegare praticamente qualunque tipo di dispositivo, e DisplayPort rende possibili risoluzioni dei display superiori a 1080p e fino a otto canali audio contemporaneamente. Tutti i dispositivi con tecnologia Thunderbolt condividono un connettore comune e consentono agli utenti di collegare in cascata i dispositivi, connettendoli tramite cavi (elettrici o ottici), uno dopo l’altro.
La tecnologia Thunderbolt è stata progettata per soddisfare le esigenze di chi crea in modo intensivo contenuti multimediali ad alta risoluzione. Si possono sfruttare dispositivi di cattura/mixaggio audio e video ad ampia larghezza di banda e ottenere sia basse latenze che una sincronizzazione accuratissima per l’elaborazione in tempo reale. La grande velocità consente di effettuare più velocemente il backup e il ripristino dei dati, riducendo i tempi di attesa per l’archiviazione di contenuti. Per gli utenti di portatili, significa avere nei notebook ultrasottili un unico connettore che estende le funzionalità dei supporti multimediali ad alta velocità e dei display HD sia a casa che in ufficio.
L’ultima variante di Thunderbolt (ne parliamo in dettaglio qui) è stata adottata da Apple nei MacBook Pro del 2016 e ha la peculiarità di sfruttare la versatilità del connettore USB-C. Con un solo connettore è possiible ricaricare i dispositivi (si hanno fino a 100W di potenza), trasferire dati e trasmettere video, con velocità fino a 40 Gbps e il doppio della larghezza di banda rispetto a Thunderbolt 2 (e otto volte di più rispetto all’USB 3). Rispetto alla Thunderbolt 2, la tecnologia Thunderbolt 3 garantisce il doppio della larghezza di banda permettendo, ad esempio, di collegare due schermi 4K o uno schermo 5K.