Per anni Intel ha annunciato processori a 10 nanometri, salvo poi posticipandone puntualmente il lancio. Ora il colosso di Santa Clara annuncia che è la volta buona e che i primi processori Intel a 10 nanometri per portatili, nome in codice Ice Lake, saranno consegnati ai costruttori a partire da giugno di quest’anno, quelli a 7 nanometri arriveranno invece nel 2021. Sarà interessante osservare cosa farà Apple, anche se per alcuni ormai i tempi sono maturi per l’addio a Intel e per il primo Mac ARM atteso nel 2020.
Dopo anni di promesse non mantenute e di miglioramenti incrementali modesti in termini di prestazioni, che hanno spinto al limite la tecnologia ormai datata da 14 nanometri, Intel promette un processore Core i7 con prestazioni grafiche doppie rispetto alle CPU di ottava generazione, doppia velocità nella codifica video e fino a tre volte le prestazioni in termini di intelligenza artificiale.
Sempre stando alle dichiarazioni Intel la situazione sembra si stia bloccando anche sui processori a 7 nanometri, tecnologia che TSMC domina da mesi e che è già stata impiegata per costruire Apple A12 Bionic per iPhone 2018. Per Apple A13 degli iPhone 2019 sembra che Apple e TSMC impiegheranno una evoluzione del processo a 7 nanometri.
In ogni caso il processo a 7 nanometri Intel sembra sarà più sofisticato ed evoluto di quello impiegato da TSMC, inoltre la litografia a ultra violetti necessaria per questo processo tornerà utile a Intel anche per produrre CPU delle generazioni successive con processi ancora più miniaturizzati.
Ma per i processori Intel a 7 nanometri occorre attendere ancora un po’: la multinazionale dichiara che il primo prodotto con questa tecnologia sarà basato sull’architettura Xe e si tratterà di un processore grafico previsto per il 2021.
In contemporanea Intel procede con Project Athena, iniziativa che punta a sviluppare i computer portatili delle prossime generazioni a partire dalle esperienze d’uso considerate fondamentali dagli utenti. Per poter offrire quello che gli utenti desiderano dai propri notebook, Intel e costruttori partner collaboreranno per validare e certificare tutte le componenti dei laptop, con l’obiettivo di fornire le migliori tecnologie senza compromessi.
Tra le tecnologie e i design proposti da Project Athena notebook con connettività 5G integrata, Intelligenza artificiale e anche notebook con due schermi, uno in sostituzione della tastiera. La prima generazione di notebook creati con Project Athena è già prevista in arrivo entro la fine di quest’anno, mentre la seconda e più innovativa generazione arriverà nel 2020.
Sarà interessante osservare se Apple sfrutterà le novità di Project Athena per proporre nuovi design e tecnologie nella propria gamma di portatili. Nel breve termine, come gli altri costruttori, anche Cupertino potrà trarre vantaggio dai nuovi processori Intel a 10 nanometri in arrivo a partire da giugno e poi nei mesi successivi con altri modelli e versioni anche per desktop e non solo.
Per le novità hardware marchiate Apple in arrivo il primo appuntamento utile è la WWDC 2019 durante la quale è attesa la presentazione, ma non la commercializzazione, del nuovo Mac Pro modulare in abbinamento a un nuovo monitor Apple 6K.
Prodotti che molto probabilmente saranno acquistabili solo in autunno o inverno. Finora nei Mac professionali Apple ha impiegato i processori di classe Xeon, scelta che presumibilmente sarà mantenuta, ma forse anche ampliata, con opzioni modulari per varie fasce di prezzo e prestazioni in base alle esigenze.
Ma alla WWDC 2019 potrebbe arrivare anche un’altra novità, il MacBook Pro con schermo compreso tra 16-16,5 pollici anticipato dall’affidabile Ming Chi Kuo, insieme a un nuovo MacBook Pro 13” con supporto fino a 32 GB di RAM.
Più difficile invece prevedere cosa accadrà nel 2020 e oltre. La grande versatilità dell’architettura ARM e il dominio di Apple con i processori mobile Apple Ax, abbinati a ritardi e posticipi di Intel, secondo alcuni porterà ai primi portatili Apple con processori ARM costruiti ad hoc in casa.
Indiscrezioni e indizi in questo senso circolano ormai da numerosi anni, ma con il progetto Marzipan per unificare lo sviluppo di app iPhone, iPad e Mac ora tutto sembra portare nella stessa direzione, indicando che i tempi sono sempre più maturi per il primo Mac ARM al momento atteso nel 2020.