Intel ha annunciato nuove tecnologie che consolidano la posizione della multinazionale di Santa Clara nel settore dell’High Performance Computing (HPC). Gli annunci includono la futura generazione di processori Xeon Phi, nome in codice “Knights Hill” (realizzata utilizzando la tecnologia di processo a 10 nm) e dettagli relativi ad architettura e prestazioni di Omni-Path, nuova tecnologia di interconnessione ad alta velocità ottimizzata per implementazioni di HPC.
La società ha fatto sapere che gli investimenti del settore nei processori Xeon Phi continuano a crescere, con più di 50 fornitori che offriranno sistemi realizzati con la nuova versione del processore Knights Landing e molti altri che utilizzano la versione del coprocessore basata su scheda PCIe. Ad oggi, le offerte confermate dei clienti che impiegano processori Knights Landing rappresentano oltre 100 PFLOPS di sistemi di calcolo.
Recenti accordi per Knights Landing includono il supercomputer Trinity, nato da uno sforzo congiunto tra Los Alamos e Sandia National Laboratories, il supercomputer Cori, annunciato dal National Energy Research Scientific Computing (NERSC) Center dell’U.S. Department of Energy (DOE). Inoltre, DownUnder GeoSolutions, una società di geoscienze, ha recentemente annunciato la più grande implementazione commerciale di coprocessori Xeon Phi di attuale generazione, mentre il National Supercomputing Center IT4Innovations ha annunciato un nuovo supercomputer che sarà il più grande cluster basato su coprocessori Xeon Phi in Europa.
Intel ha reso noto che l’architettura Omni-Path offrirà fino 100 Gbps di velocità di linea e fino al 56% in meno di latenza switch fabric in cluster medio-grandi rispetto alle alternative InfiniBand. L’architettura utilizzerà un chip switch a 48 porte per offrire una maggiore densità di porte e scalabilità del sistema rispetto alle attuali alternative InfiniBand a 36 porte. Si prevede che la disponibilità fino al 33% di nodi in più per chip switch riduca il numero di switch necessari, semplificando la progettazione dei sistemi e riducendo a tutti i livelli i costi di infrastruttura.
Secondo la 44a edizione della classifica TOP500, i sistemi basati su Intel rappresentano l’86% di tutti i supercomputer e il 97% di tutte le new entry. A soli due anni dall’introduzione della prima generazione della famiglia di prodotti Xeon Phi, questi sistemi many-core basati su coprocessori rappresentano il 17% delle prestazioni aggregate di tutti i supercomputer TOP500.