Da qualche anno Intel ha difficoltà a rispettare le tabelle di marcia prefissate per i nuovi processori; comincerà tra poco, ad esempio a distribuire l’architettura Broadwell, e solo nelle varianti per ultra portatili. Brian Krzanich, il CEO della società, ha ad ogni modo dichiarato che non vi saranno ritardi per Skylake, futura generazione di processori basata su tecnologia produttiva a 14 nanometri che dovrebbe debutterà sul mercato nella seconda metà dell’anno in varie configurazioni per macchine desktop e mobile.
Krzanich nel corso di una conference call con analisti e investitori, ai margini dei risultati finanziari, ha ribadito che Intel non ha intenzione di rallentare, confermato l’arrivo per la seconda metà dell’anno dei processori in questione ed evidenziato che la nuova generazione porterà “innovazioni e nuove capacità sul mercato”.
Poche settimane addietro Intel ha presentato le CPU Core M (Broadwell-Y), oltre ad soluzioni mobile Broadwell-U, tutte e due utilizzabili a ogni modo solo in determinati ambiti. Con Skylake Intel promette rilevanti miglioramenti in termini di prestazioni ed efficienza energetica, grazie anche al supporto per le memorie DDR4.
Krzanich non si è invece sbilanciato sul processo produttivo a 10nm, alla base delle future CPU “Cannonlake”. Se ne dovrebbe ad ogni modo parlare nel 2016 ed è ancora è presto per parlare di roadmap (molto dipenderà anche dalle difficoltà nel portare a termine le sfide dettate dall’aumento di densità). Tra gli effetti pratici dei nuovi processi produttivi: meno consumo energetico, meno calore prodotto (riduzione del TDP), e di conseguenza più efficienza, in altre parole più prestazioni per watt.