Intel ha pubblicato i risultati finanziari del primo trimestre 2020: dai dati emersi nel corso della conference call per gli investitori, emerge un primo trimestre in salute, grazie soprattutto alle forti vendite nell’ambito dei servizi cloud. Il Data Center Group (DCG) segnala un incremento dei ricavi del 43% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e un +53% anno su anno nei ricavi come cloud service provider.
Intel ha chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale 2020 con un utile per azione a 1,45 dollari (il consenso indicato dagli analisti era $ 1,28), e con un fatturato a $ 19,83 miliardi (consenso a $ 18,70 miliardi). I dettagli sono indicati sul sito web dedicato del produttore.
“Le performance del nostro primo trimestre sono una dimostrazione importante per i nostri team concentrati sulla tutela dei dipendenti, a supportare i partner della nostra catena di approvvigionamenti, e fornire i nostri clienti i questa sfida che non ha precedenti”, ha dichiarato il CEO Bob Swan. “Il ruolo che la tecnologia svolge nel mondo è ora più essenziale che mai, e la possibilità di migliorare la vita e portare al successo i nostri clienti, non è mai stata più vitale. Guidati dai nostri valori culturali, dal vantaggio competitivo e con una determinata solidità finanziaria, sono sicuro da questa situazione emergeremo e saremo un’azienda ancora più forte”.
Intel ha fatto sapere che sono operative le attività essenziali con un 90% di puntualità nelle consegne. “Consentiamo soltanto l’ingresso ai dipendenti fondamentali alle attività delle nostre strutture”, ha spiegato Swan, sottolineando che, “per loro natura, le clean room e le strutture dove nascono i processori sono i luoghi più puliti al mondo”.
Intel prevede che i ricavi per il trimestre in corso saranno inferiori alle stime degli analisti, per un calo della domanda dovuto alla pandemia di coronavirus. Intel prevede un utile nel secondo trimestre di 1,10 dollari per azione (inferiore alla stima media degli analisti di 1,19 dollari per azione). La società ha dichiarato che non aggiornerà le previsioni per l’intero anno (come accade tipicamente ogni trimestre) a causa della “significativa incertezza economica”.