Intel da tempo continua ad avere difficoltà nel riuscire a fare seri avanzamenti sul versante architettura dei chip ma le cose potrebbero cambiare a breve. Ad affermarlo è stato il CEO Pat Gelsinger nell’ambito della presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre fiscale 2021. L’azienda ha riferito di un fatturato pari a 19,6 miliardi di dollari, pressoché in linea con lo stesso periodo dello scorso anno (un calo di meno di 100 milioni sul Q2 2020), con un utile netto di 5,1 miliardi di dollari (in calo dell’1% rispetto allo scorso anno).
Nonostante l’assenza di progressi di rilievo e ritardi nella produzione di chip con tecnologie a 10nm e 7nm, la crescita è continua, guidata dalla grande richiesta di computer e chip per data center, con il mercato trainato dall’effetto Covid, che ha permesso un po’ a tutti i brand di recuperare vendite in vari comporti informatici.
Lo scorso anno è stato tumultuoso per Intel: l’azienda ha dovuto ammettere la necessità di ritardare l’architettura a 7nm, è andato via l’hardware chief, Dr. Venkata (Murthy) Renduchintala, e il CEO Bob Swan si è dimesso lasciando il posto a Pat Gelsinger (ex chief technology office e hardware engineer dell’azienda) nella speranza di rimettere in sesto la nave prima che sia troppo tardi.
Gelsinger non ha perso tempo e a marzo di quest’anno ha annunciato la strategia di produzione “IDM 2.0“, piani di espansione della produzione – a partire da un investimento di circa 20 miliardi di dollari per costruire due nuove “fab” in Arizona – e un programma con il quale mira a diventare una fonderia principale negli Stati Uniti ed Europa per i clienti di tutto il mondo (Apple inclusa), alla stregua di fonderie quali quelle di TSMC e Samsung. Il CEO di Intel ha riferito di avere recentemente firmato un contratto con il primo importante cliente cloud per l’uso delle soluzioni di packaging di IFS” (Intel Foundry Services), spiegando che dettagli verranno rilevati nell’ambito dell’evento Intel Accelerated del 26 luglio.
Intel ha stimato di riuscire i tile per le sue prime CPU client a 7nm (nome in codice “Meteor Lake”) nel secondo trimestre di quest’anno. “Non c’è mai stato un momento migliore per essere nel settore dei semiconduttori”, ha riferito Gelsinger in occasione della presentazione degli ultimi risultati fiscali.” La digitalizzazione continua ad accelerare, creando vaste opportunità di crescita per noi e i nostri clienti nelle aree di business principali ed emergenti. Con la nostra portata e la rinnovata attenzione sia all’innovazione che all’esecuzione, siamo in una posizione unica per capitalizzare questa opportunità, e ritengo sia solo l’inizio di quello che sarà un decennio di crescita sostenuta in tutto il settore”, E ancora: “I risultati del secondo trimestre mostrano che la nostra azione sta acquisendo slancio, l’esecuzione sta migliorando e i clienti continuano a sceglierci per i prodotti di punta”.
Nel settore Data Center Group (DCG) si è registrato un fatturato di i 6,5 miliardi di dollari, un calo del 9% in un settore che vede competitor quali AMD sempre più agguerriti. Secondo Gelsinger si sta ad ogni modo assistendo ad una ripresa e ha parlato di “domanda esplosiva a lungo termine” dal cloud all’intelligent edge, con l’intelligenza artificiale indicata come la chiave che consente di “sbloccare il valore di dei dati e trasformarli in informazioni” (un mercato previsto in crescita di oltre il 20% l’anno).
Bene Things Solutions Group (IOTG) e Mobileye, in crescita rispettivamente del 47% (984 milioni) e del 124% (327 milioni). Cala del 34% il fatturato del Non-volatile Memory Storage Group (NSG) e la divisione PSG (Programmable Solutions Group) si è fermata a 486 milioni segnando un -3%.