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Con il mondo dei pc in crisi e la prospettiva che chi costruisce oggi processori per il mobile possa offrire credibili alternative alla architettura x86, Intel va all’attacco di altri mercati come l’Internet delle cose (IoT) con una offerta di componenti per questo universo.
L internet delle cose collega l’uno all’altro miliardi di dispositivi intelligenti e connessi, generando un’ondata di cambiamento nel nostro modo di vivere e di lavorare. Entro il 2020 si prevede una crescita significativa del numero di macchine connesse: 50 miliardi di dispositivi (Cisco IBSG) creeranno 44 zettabyte (o 44 trilioni di gigabyte) di dati all’anno, rendendo necessaria molta più potenza di elaborazione alla periferia e nel fog computing per garantirne il funzionamento.
Si rivolge a questo scenario la nuova generazione di processori Atom per applicazioni IoT lanciata All’IoT Solutions World Congress Si tratta di processori E3900 (nome in codice “Apollo Lake”) progettati come in grado di offrire prestazioni, elaborazione e scalabilità.
Intel non dimenticando che un altro tende settore di espansione è quello delle automobili, ha anche presentato il processore della famiglia Atom A3900 che ha come target “le esperienze di in-vehicle”. A detta del produttore questa famiglia di processori rende possibile soluzioni complete per la plancia di guida software defined con funzionalità di in-vehicle infotainment (IVI), cluster di strumenti digitali e sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) – tutto in un singolo e compatto SoC. Al momento è in prova presso non meglio specificati clienti e sarà disponibile nel primo trimestre 2017.
PEr quanto riguarda le prestazioni, Intel afferma che la potenza di elaborazione è oltre 1,7 volte superiore a quella della generazione precedente. Prodotto con un FCBGA (Flip Chip Ball Grid Array) compatto con tecnologia del silicio a 14 nanometri. Tra le caratteristiche di rilievo: otore grafico Intel di nona generazione, che migliora le prestazioni grafiche 3D di 2,9 volte rispetto alla generazione precedente, supporto fino a tre display indipendenti, quattro unità di elaborazione dell’immagine vettoriali, funzionalità di sincronizzazione che consentono di raggiungere una precisione di rete al millisecondo.