Ad aprile di quest’anno Intel ha annunciato l’uscita al business dei chip-modem e ora a quanto pare si prepara a mettere all’asta proprietà intellettuali che riguardano tecnologie wireless, un portafoglio che nell’insieme vanta 8500 asset.
L’accordo tra Apple e Qualcomm che ha posto fine alle dispute legali tra le due aziende, ha spinto Intel a uscire da attività legate ai chip-modem. Il CEO di intel, Bob Swan, in una dichiarazione rilasciata al Wall Street Journal ad aprile di quest’anno a margine della presentazione dei risultati finanziari di relativi al primo trimestre 2019, aveva spiegato: “Abbiamo valutato le prospettive di guadagnare offrendo questa tecnologia per gli smartphone e ritenuto al momento di non vedere un percorso».
Apple, in realtà, è stata costretta a un accordo con Qualcomm, per l’impossibilità di ottenere tecnologie 5G da Intel. La Mela ha atteso fino all’ultimo momento e, compresa l’impossibilità di ottenere ciò che desiderava, ha dovuto giocoforza rivolgersi a Qualcomm.
A questo punto Intel è fuori dai giochi e preferisce recuperare quanto più denaro possibile svendendo i gioielli della divisione. Si parla, come accennato, di circa 8500 asset legati a vario titolo alla telefonia mobile; un portafoglio separato in due: connessioni cellulari e dispositivi connessi.
Stando a quanto riporta IAM Media, il portafoglio di telefonia cellulare consiste in circa 6000 brevetti legati agli standard 3G, 4G e 5G e 1700 asset che riguardano l’implementazione di tecnologie wireless. Il secondo portafoglio è più piccolo, solo 500 brevetti, ma questi avrebbero un campo di applicazione ampio, sia nel settore dei semiconduttori, sia in quello industriale. Intel continuerà ad ogni modo a mantenere alcuni asset strategici nonostante la vasta serie di brevetti in vendita.
A occuparsi della vendita sarà Nader Mousavi of Sullivan & Cromwell (società di consulenza legale specializzata in proprietà intellettuali) e indicazioni non vincolanti dovrebbero essere fornite ai potenziali interessati all’inizio di agosto. Asta per le proprietà intellettuali a parte, Intel nel frattempo starebbe cercando lo stesso di vendere la sua divisione che si occupa di tecnologie legate agli smartphone. Nelle passate settimane si è più volte vociferato dell’interesse di Apple ma finora le due aziende non sono riuscite ad accordarsi.
La vendita delle attività legate ai chip-modem, consentirebbe a Intel di scaricare costose attività che comportano perdite per circa 1 miliardo di dollari l’anno. Nel 2011 l’ambito portfolio di brevetti e di tecnologie di proprietà Nortel è stato acquistato all’asta da un consorzio composto da Apple, EMC, Ericsson, Microsoft, RIM e Sony. Nel 2014 il consorzio Rockstar creato per l’occasione ha interrotto la sua operatività vendendo il portfolio brevetti a RPX, società che si occupa di mitigazione dei rischi.