Intel sta valutando l’acquisizione di SiFive, una startup californiana specializzata nella progettazione e licenza di core basati sull’ISA (istruction set architecture) aperta RISC-V, tecnologia per chip open source che si contrappone a quella di ARM, l’azienda britannica acquisita da Nvidia per 40 miliardi di dollari.
Sia Arm, sia SiFive, vendono proprietà intellettuali che consentono di produrre chip. Bloomberg riferisce che Intel avrebbe varie motivazioni per acquisire SiFive: prima di tutto acquisire competenze su RISC-V, ma anche attirare clienti per le sue Fab, nell’ambito della strategia annunciata a marzo che prevede l’apertura delle linee di produzione ad altre realtà e a qualsiasi architettura.
Altra spiegazione per l’acquisizione o investimenti su SiFive- riferisce VentureBeat – è la possibilità per Intel di migliorare capacità software, offrendo funzionalità per differenti tipologie di chip; lo scorso anno ha assunto Chris Lattner, papà del linguaggio Swift di Apple, e successivamente assunto nel team “Google Brain” per occuparsi di TensorFlow, una libreria software open-source pensata per il machine learning.
Alcuni clienti di ARM e concorrenti di Nvidia sono preoccupati da potenziali cambi nel modello di business del progettista britannico. ARM si occupa di architetture e le concede in licenza operando in modo neutrale, ma c’è chi pensa che con l’acquisizione di Nvidia non sarà più così e quest’ultima di avvantaggerà di determinate tecnologie senza concederle ai concorrenti.
A marzo di quest’anno Intel ha presentato Intel Foundry Services con l’obiettivo di diventare una fonderia principale negli Stati Uniti ed Europa per i clienti di tutto il mondo, una strategia che prevede un investimento di circa 20 miliardi di dollari per costruire due nuove “fab” in Arizona in grado di produrre chip, inclusi chip con architettura ARM, per vari clienti, sperando – tra le altre cose – di convincere anche Apple.
Per acquisire SiFive, Intel sarebbe pronta a sborsare oltre 2 miliardi di dollari. La startup californiana, nel 2020, dopo un serie d’investimenti, fu valutata circa 500 milioni di dollari; un’acquisizione da oltre 2 miliardi potrebbe essere senz’altro un affare rispetto al valore attuale dell’azienda.
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