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L’estata già calda per Qualcomm, diventa incandescente per via di un nuovo grattacapo da risolvere. Nella questione che vede contrapposti il produttore di chip-modem e Apple si inserisce anche Intel che ha citato in giudizio Qualcomm per abuso di posizione dominante nel settore dei chip-modem.
La disputa, com’è facile immaginare, riguarda i modem LTE integrati in molti moderni smartphone e tablet. Intel – che produce anch’essa questo tipo di chip (usati, su alcuni iPhone e iPad) accusa l’azienda concorrente nero su bianco con specifiche richieste depositate presso l’International Trade Commission (Itc), l’agenzia Usa che si occupa di commercio internazionale.
La Commissione in questione ha ricevuto la deposizione nell’ambito della procedura relativa alla citazione in giudizio di Apple; Qualcomm ha chiesto la messa al bando degli iPhone 7 e 7 plus (e anche qualche iPad) venduti da AT&T e T-Mobile che montano chip LTE prodotti da Intel.
“Nello specifico”, scrive Intel, “si tratta di bloccare la competizione da parte di Intel”, descritto come unica azienda in grado di fare concorrenza a Qualcomm nel settore dei chip-modem. La mossa di Intel è l’ultima a favore di Apple nella battaglia contro Qualcomm. Il noto produttore di CPU accusa Qualcomm di voler mantenere il monopolio nei modem per telefoni cellulari, una pratica definita “anticoncorrenziale”, senza possibilità di scelta (“niente chip, niente licenze”), obbligando i produttori a pagare cifre “esorbitanti” per le royalty di qualsiasi dispositivo, indipendentemente se contengano o no, chip prodotto da Qualcomm. “Per l’eventuale disaccordo le aziende sono minacciate del blocco della fornitura”.
Ieri la Computer & Communications Industry Association (CCIA), ente che rappresenta aziende quali Amazon, Facebook, Google, Intel, Microsoft e Samsung, ha presentato una lettera formale all’ITC affinché questa respinga l’istanza di Qualcomm che chiede di bloccare la vendita degli iPhone negli USA.